Golden Goose, Permira cerca il closing con Carlyle entro giugno

In un settore delle fusioni e acquisizioni colpito dall’emergenza Covid, il private equity continua a essere attivo: anche se con difficoltà collegate da una parte agli spostamenti per le «due diligence» sulle aziende e, dall’altra, alla maggiore complessità ad ottenere i finanziamenti dalle banche per l’acquisizione. Inoltre resta criptica l’estensione dell’applicazione governativa dei “poteri speciali” della golden power per difendere le imprese italiane in svariati settori: con il rischio che, alla fine, vengano incluse nello scudo protettivo anche piccole e medie imprese, dove i capitali esteri in alcuni casi sono invece ben accettati per lo sviluppo.
In questo scenario va accolto,come un piccolo segnale positivo, il prossimo closing dell’acquisizione del fondo Permira del gruppo Golden Goose (ceduto da Carlyle) previsto tra maggio e giugno sulla base di un prezzo di circa 1,3 miliardi di euro: un multiplo che corrispondeva a 13 volte il Mol previsto a fine 2020 (100 milioni), redditività che tuttavia probabilmente non verrà rispettata a fine anno per le conseguenze del Covid. In ogni caso l’operazione sembra volgere al termine grazie al finanziamento di un pool di banche italiane ed estere.