Dietro la quotazione di Nexi, che potrebbe avvenire nella prima parte dell’anno, e il futuro riassetto azionario di Sia, c’è una interessante competizione tra banche d’affari e Advisor. Ma andiamo per gradi. Va rilevato che gli azionisti di Nexi (i fondi Bain Capital, Advent e Clessidra) hanno incaricato la banca d’affari Evercore di fare da advisor per una quotazione che potrebbe essere la maggiore del 2017: con una valutazione superiore ai 7 miliardi. Nelle prossime settimane sarà dato l’incarico al consorzio di banche global coordinator e poi, mercati permettendo, verrà avviata la macchina organizzativa dell’Ipo.
Nexi è una società con numeri impressionanti di crescita. Inoltre opera a valle di tutta la catena dei pagamenti fintech: in pratica installa anche i dispositivi per i pagamenti nei negozi. A contrario di Sia che è più focalizzata sulla tecnologia.
Come è noto si è parlato a lungo di una fusione tra Nexi e Sia: l’operazione è possibile ma complicatissima. In quanto il governo italiano vuole che a valle della fusione comandi Cdp. Ma Nexi è molto più grande di Sia e alla fine comanderebbero i fondi che dovrebbero uscire in una eventuale Ipo. Ecco perché il piano sembra arduo da realizzare.
Ma veniamo appunto alla quotazione di Nexi. I private equity azionisti hanno incaricato la banca d’affari Usa Evercore che ha vinto un beauty contest dove erano coinvolte anche Rothschild e Lazard. Ma perché è stata scelta Evercore? In pratica la banca d’affari americana ha competenze specifiche sul settore fintech. Nel suo team è infatti presente il banchiere Waleed El-Amir, con un lungo passato in Unicredit. Waleed El-Amir è un grande esperto di fintech e nel team con lui lavorerà anche Jim Birle, pure lui esperto del settore.
Di sicuro il fintech rappresenta una bella torta per gli advisor e i global coordinator. Tanti i movimenti in atto sulla scia delle possibili operazioni. Lazard, che ha partecipato anche al beauty contest per l’Ipo di Nexi, ad esempio è da tempo vicina a Sia per un possibile futuro sbarco in Borsa. La stessa Morgan Stanley è assai vicina a Sia. Al contrario Jp Morgan è da tempo a fianco di Poste, visto che più volte il gruppo controllato dallo Stato ha dichiarato interesse per acquisire la stessa Sia. Insomma, nel 2018 il fintech dovrebbe essere il settore più catalizzante per la Borsa.