Etihad pronta a fare causa ad Alitalia per l'aereo di Stato di Renzi

Il dossier Alitalia procede verso una faticosa firma di un preliminare con Ferrovie dello Stato, ma intanto continua la vertenza legale tra la nuova Alitalia e l’ormai ex-azionista Etihad.
Una delle vicende più “calde”, tra le tante aperte con la compagnia di Abu Dhabi, resta quello dell’aereo di Stato, l’ormai famoso A-340 per i voli di Stato voluto dall’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi.
Ora l’aereo è fermo in un hangar all’aeroporto di Fiumicino e nessuno se ne vuole più prendere carico: né Alitalia, che ha ormai rescisso il contratto di leasing con il quale la compagnia di bandiera faceva da intermediario con il Ministero della Difesa e lo Stato Italiano, né Etihad che non vuole riprendersi l’aereo di proprietà.Ora si potrebbe profilare una causa in Tribunale. La compagnia di bandiera, su spinta del governo gialloverde, non vuole infatti più pagare un euro per l’A-340, mentre Etihad reclama il mancato guadagno ottenuto su un aereo dove il contratto, rescisso a suo dire in modo unilaterale, era fino al 2025 e dove c’era un business plan ormai definito. La compagnia aerea di Abu Dhabi punterebbe, dunque, a un risarcimento attorno a una ventina di milioni di euro.
L’aereo inoltre è difficile da riconvertire con la presenza di aree, piccole suite, predisposte per l’utilizzo da parte di capi di Stato e ministri. Con l’aggiunta che l’A-340 in questione si caratterizza per un elevato consumo di carburante.
Ma non è questo l’unico fronte legale in corso: quello più imminente, con un’udienza al Tribunale di Milano prevista per inizio novembre, è relativo alla contesa per le Mille Miglia, che nel 2015 servì ad Alitalia per portare nelle casse semivuote oltre 112 milioni, pari al 75 per cento del valore totale di Millemiglia, che passò nelle mani di Etihad. Alitalia, essendo un’amministrazione straordinaria, ha difficoltà a comprare (o ricomprare) asset.
La compagnia di Abu Dhabi si è così rivolta al giudice, perché teme che Alitalia crei un database di clienti alternativo a quello Millemiglia. Al lavoro sono gli studi legali Hogan Lovells e Gianni Origoni Grippo Cappelli, per conto rispettivamente di Etihad e Alitalia.
Alla fine la compagnia di Abu Dhabi e i commissari potrebbero arrivare a una transazione a valori significativamente più bassi del 2015 e resta da capire se nell’accordo rientrerà o meno la cassa del programma di fedeltà (circa 25 milioni di euro).