La Sgr immobiliare Castello verso il riassetto: i soci trentini si affidano a Mediobanca

I soci storici di Castello hanno conferito un mandato di advisory a Mediobanca per la definizione di una nuova compagine azionaria della Sgr immobiliare che veda maggiore allineamento tra i profili d’investimento dei diversi soci, al fine di proseguire nel percorso di crescita intrapreso sin dall’anno della sua fondazione (nel 2007). Tra gli azionisti di Castello Sgr ci sono l’Istituto Atesino di Sviluppo (Isa) con il 46,22%, Maire Investments con il 32,88%, Itas Holding con con il 14,32%, Loga-Fin con il 3,63%, il management con il 2,95 per cento.
La quota che, nelle intenzioni dei soci, sarebbe dunque oggetto di un riassetto azionario dovrebbe essere il 67% posseduto dal management e dagli azionisti trentini, tra i quali l’Istituto Atesino di Sviluppo. Ci sono, però, da capire le intenzioni di un socio come Maire Investments, che possiede circa 33 per cento del capitale della Sgr. Questo investitore è entrato più di recente in Castello, circa due anni fa, rilevando la posizione detenuta da Mittel.
Di sicuro, il processo sarà seguito con grande interesse dal mercato. L’obiettivo dei soci storici di Castello Sgr è sia quello di garantire la continuità gestionale della società, visti i risultati ottenuti negli ultimi anni dall’attuale management, sia quello di poter cogliere – grazie ad un nuovo assetto azionario – le opportunità di crescita che il mercato del real estate potrà certamente offrire.
Sarebbero tre, secondo indiscrezioni, le tre grandi categorie di investitori che potrebbero essere interessati a entrare in Castello Sgr: da una parte le grandi Sgr immobiliari italiane e i gruppi specializzati internazionali.
Le prime infatti stanno cercando di consolidare un mercato che vede ancora diversi protagonisti: in Italia un consolidamento non è ancora veramente partito e l’ultima cessione di una certa rilevanza è stata quella di Prelios agli americani di Davidson Kempner. In secondo luogo, ci sarebbero in lizza family office, private equity tradizionali e investitori istituzionali, interessati ad entrare in questo settore. Infine, in corsa sarebbero i grandi fondi attivi nel settore degli Npl, visto che una parte importante delle sofferenze ha come sottostante immobili.
Castello sgr è stata fondata nel 2007 e da allora ha aumentato progressivamente la propria dimensione fino agli attuali 2,3 miliardi di attività sotto gestione. Il gruppo attualmente gestisce 34 fondi immobiliari chiusi. Nel 2017 ha registrato commissioni nette per 12,4 milioni di euro e un Ebitda di 5,6 milioni di euro (con un ebitda margin del 42 per cento).
I 2,3 miliardi di Aum (Asset under management) mostrano una diversificazione sia per destinazione d’uso (uffici 39%, residenziale 15%, hotel 14%) sia per geografia. Negli ultimi 5 anni la società è cresciuta sia attraverso acquisizioni di asset sia attraverso crescita organica.
Il Cagr 2013-2017 di Castello è del 6,1% in termini di commissione nette e del 6,4% in termini di Ebitda.
Inoltre due grandi progetti sarebbero allo studio: uno sul mondo dei crediti, con l’autorizzazione a lanciare anche un fondo di credito, e un altro progetto nel settore alberghiero dove Castello Sgr ha competenze approfondite con asset per oltre 300 milioni. Sarebbe prossima ad essere firmata un’alleanza con un importante operatore del settore alberghiero.