Pre-tattica sui diritti Serie A: sotto il minimo voluto dai club di 1,05 miliardi. Venerdì riprendono i colloqui

Si tratta di pre-tattica e venerdì i prezzi potrebbero essere ritoccati all’insù? Di sicuro per ora le offerte complessive arrivate per i pacchetti del bando per le licenze audiovisive della Serie A 2018-21 non hanno raggiunto il livello di 1,05 miliardi di euro annuo, cifra minima che i club di calcio puntano a realizzare. Quindi per ora sarebbe stata raggiunta una cifra più bassa rispetto al triennio precedente. E’ quanto ha appreso Radiocor Plus da fonti finanziarie sull’asta in corso, avvenuta dopo il bando fallito a giugno.
Su alcuni pacchetti di partite messe all’asta dalla Lega Calcio di Serie A infatti non sono pervenute offerte pari al minimo richiesto. Da vedere dunque se l’assemblea dei club di Serie A decidera’ di assegnare eventualmente i pacchetti per i quali si e’ raggiunta la base d’asta e di andare invece a trattativa privata sui restanti lotti di licenze.
C’è chi spiega, a quanto si apprende, che si tratterebbe solo di pre-tattica e che già venerdì, quando ci saranno nuovi incontri, i prezzi potrebbero lievitare verso i paletti voluti dai club.
Per ora, secondo qualche ricostruzione l’ammontare totale delle offerte pervenute non sarebbe troppo lontano dagli 800 milioni di euro. In base al bando, qualora la Lega Calcio non assegni anche solo uno dei pacchetti principali di licenze per offerte inferiori al minimo puo’ aprire le trattative private oppure puo’ dichiarare chiusa la procedura di vendita dei diritti. Nel caso in cui invece assegni anche solo un pacchetto, puo’ comunque procedere a trattative private per quelli non assegnati. Alle eventuali trattative private sarebbero ammessi tutti i soggetti che hanno presentato una offerta.
Se l’asta odierna rivolta agli operatori della comunicazione si chiudesse con un nulla di fatto anche nella fase di trattative private, la Lega Calcio potra’ entro il 27 gennaio aprire le buste arrivate nell’asta “secondaria” riservata agli intermediari indipendenti che aveva come base economica 1,05 miliardi di euro annui per i diritti di tutte le piattaforme.
Se entro venerdì non si troverà un accordo, la Lega potrebbe cedere l’intero pacchetto ad un intermediario: la spagnola MediaPro che avrebbe presentato un’offerta da 990 milioni all`anno, per tutti i diritti.

Nel dettaglio, Sky puntava a fare il pieno dei diritti del calcio di Serie A per il periodo 2018-21 con un’offerta che riguarda sia il pacchetto di partite riservato al satellite, sia quelle per internet e anche per il lotto contenenti i match della Roma e delle squadre meno blasonate. Secondo quanto si apprende, da Sky e’ arrivata l’unica offerta per il pacchetto satellitare (240 partite con sei delle migliori 8 squadre di Serie A e con base d’asta 160milioni). Il gruppo Uk e’ stato anche l’unico a fare una offerta per i pacchetti multipiattaforma (cioe’ che vengono trasmessi su satellite, digitale o internet in base alle scelte dell’aggiudicatario), i cosiddetti pacchetti D1 e D2 con le partite della Roma e di altre 11 squadre in esclusiva assoluta (base d’asta 144 milioni per il primo e 166 per il secondo).
Inoltre a sorpresa Sky ha presentata un’offerta anche per le partite delle big ma sulla modalita’ internet (248 partite con base d’asta 160mln). Su questo lotto hanno fatto una offerta anche Tim e il gruppo Perform.
Sul lotto di 248 partite in modalita’ digitale terrestre gareggiano invece Mediaset e Italian Way Srl che farebbe capo all’imprenditore Francesco di Stefano. La base d’asta per questi match e’ di 260 milioni. Tutte le offerte sono arrivate entro le 13 di oggi, nel pomeriggio l’assemblea della Lega Calcio di Serie A valuterà le proposte arrivate: i club puntano a un incasso di almeno 1,05 miliardi.