Il fondo Algebris di Davide Serra, tramite un suo fondo, irrompe nel concordato fallimentare per Porta Vittoria, l’ex proprietà dell’immobiliarista Danilo Coppola collassata sotto il peso di 400 milioni di debiti. Algebris ha presentato una proposta per soddisfare i creditori.
Da notare che, prima dell’intervento di Algebris, la base di partenza per l’asta era di 152 milioni.
In precedenza si era mosso il fondo internazionale York Capital, che è stato tra i primi a guardare il dossier di Porta Vittoria.
York ha firmato già un preliminare con BancoBpm, il maggiore creditore dell’area con un’esposizione di 220 milioni di euro, dopo che sono fallite le trattative tra la stessa banca e il fondo King Street.
C’e’ in ogni caso da dire che l’offerta di concordato di Algebris potrebbe entrare appunto in competizione con altre proposte, tra le quali quella appunto del fondo York, che sarebbe prossimo a presentare un’altra richiesta di concordato con l’appoggio di Banco Bpm e del maggior creditore, il gruppo delle costruzioni Colombo.
Dunque la vicenda resta complessa. Da una parte ci sono da sciogliere i dubbi sul ruolo passato del Banco Popolare sull’area immobiliare, finita in fallimento, con un’indagine della Procura per una presenta attività di direzione e coordinamento su Porta Vittoria Spa. Dall’altra ci sono da sciogliere alcune controversie con proprietari di immobili vicini: come la Tecnilens, società che possiede una discoteca (il Black Hole) adiacente all’area di Porta Vittoria, e che ha fatto causa, vincendola, sulla base del non rispetto delle distanze tra edifici.
