Gli advisor dell’uomo d’affari cinese Yonghong Li sarebbero al lavoro per rifinanziare il debito contratto per l’acquisizione del Milan. Secondo indiscrezioni sarebbero state intavolati contatti preliminari con due banche d’affari: cioè le americane Goldman Sachs e Bofa Merrill Lynch. Si tratterebbe di discussioni per ora informali tanto che il tema non sarebbe emerso in modo ufficiale né con Elliott né in Cda del Milan. Yonghong Li è indebitato per 180 milioni, soldi serviti per finanziare l’acquisizione da Fininvest, tramite la lussemburghese Rossoneri Sport. Inoltre lo stesso Elliott ha concesso oltre 120 milioni, tramite due bond, al Milan. Quindi complessivamente l’indebitamento di Li, se si considera controllante e società operativa, supera i 300 milioni. Del resto l’Ad Marco Fassone l’ha detto qualche giorno fa in un’intervista al britannico The Guardian: «Stiamo già lavorando per rimborsarli e lo faremo davvero presto, possibilmente all’inizio del 2018».
SU BERLUSCLOSING, IL LIBRO SUGLI ULTIMI ANNI DI TRATTATIVE, TUTTI I SEGRETI SUL PATRIMONIO DI YONGHONG LI
Come un film di James Bond. Il passaggio del Milan al cinese Yonghong Li, arrivato dopo la trentennale epopea di Silvio Berlusconi, è ricco di misteri e segreti. Come quelli del nuovo proprietario Mr Li: di lui, anche in Cina, si conosce pochissimo. BerlusClosing, libro disponibile su Amazon, presenta in anteprima informazioni e documenti riservati sul suo patrimonio. E informazioni, tradotte da alcuni giornali cinesi, sul suo passato contraddittorio, come un caso di doppia identità su un’azienda cinese posseduta da Mr Li. Vicenda smentita dal diretto interessato. Fra 18 mesi l’imprenditore cinese dovrà rimborsare i suoi finanziatori, cioè il fondo americano Elliott, dei soldi prestati. Se non lo farà, sarà il gruppo americano a diventare il nuovo proprietario del Milan e a poterlo rivendere a un nuovo acquirente. E alcune leggende metropolitane indicherebbero come possibile un ritorno al passato: cioè una cordata capitanata dall’ex-amministratore delegato Adriano Galliani potrebbe farsi avanti. Leggende metropolitane a parte, le vicende del club rossonero, la squadra più titolata al mondo, resteranno per tanto tempo sotto i prossimi riflettori della cronaca. Si tratta di un film, per alcuni versi giallo, che riserverà ancora delle sorprese, dopo gli ultimi tre anni di trattative di cui BerlusClosing racconterà nel dettaglio i retroscena. Sul dossier Milan si sono catapultati i personaggi più strani: dall’avvento di Mr Bee e dei suoi “pittoreschi” advisor, fino all’arrivo sulla scena di un presunto emiro arabo (svanito senza pagare il conto dell’albergo), per arrivare a una principessa thailandese e alla cosiddetta dama cinese. E’ infine stato il momento dell’americano Sal Galatioto e, per ultimo, ha giocato il poker vincente il cinese Yonghong Li, che ha calato i 520 milioni necessari a convincere Fininvest, anche se con grandi difficoltà a reperire i soldi. E proprio sui soldi sono puntati i riflettori: con tutte le leggende metropolitane degli ultimi anni, compresa una strana inchiesta della Procura di Milano sulla società di uno degli advisor di Mr Bee, leggende che hanno costretto l’avvocato di Silvio Berlusconi, Niccolò Ghedini a portare al Tribunale di Milano la documentazione sulla provenienza della liquidità di Yonghong Li per eliminare ogni dubbio sulla tracciabilità del denaro.