Quanto dovranno crescere i ricavi del Milan per giustificare la costosa campagna acquisti (attorno ai 200 milioni di euro) e per arrivare al prossimo anno alla scadenza con il fondo Elliott quando dovranno essere ripagati circa 300 milioni di finanziamenti (fra holding Rossoneri Lux e società operativa Milan) e relativi interessi da pagare in un’unica rata a scadenza? E quanto inciderà la Champions League? Il piano è ben illustrato da questo istogramma relativo al business plan interno che è stato stimato dal team di Yonghong Li.
Come si vede l’aspetto di maggior crescita nel business plan è quello delle attività in Cina: da 90 a 225 milioni. Ma pure il broadcasting della sola serie A passerà da 98 a 107 milioni.
La vera chicca, che questa rubrica è in grado di dare in anteprima, è che nel business plan è data come previsione l’arrivo tra i primi 16 club nella fase finale della Champions League nella stagione 2018-2019 e 2019-2020, ai quarti di finale nel 2020-2021 e alla semifinale nel 2021-2022. Insomma, le previsioni di Bonucci (“in 4 anni vinco la Champions con il Milan”) ricalcano più o meno il business plan, ma sono più ottimistiche, visto che nel piano è inserito il raggiungimento della sola semifinale. Ovviamente si tratta di previsioni che dovranno essere confermate dai fatti, visto che il prossimo anno c’è la scadenza per ripagare i tanti debiti di Rossoneri Champions.
SU BERLUSCLOSING, IL LIBRO SUGLI ULTIMI ANNI DI TRATTATIVE, TUTTI I SEGRETI SUL PATRIMONIO DI YONGHONG LI
Come un film di James Bond. Il passaggio del Milan al cinese Yonghong Li, arrivato dopo la trentennale epopea di Silvio Berlusconi, è ricco di misteri e segreti. Come quelli del nuovo proprietario Mr Li: di lui, anche in Cina, si conosce pochissimo. BerlusClosing, libro disponibile su Amazon, presenta in anteprima informazioni e documenti riservati sul suo patrimonio. E informazioni, tradotte da alcuni giornali cinesi, sul suo passato contraddittorio, come un caso di doppia identità su un’azienda cinese posseduta da Mr Li. Vicenda smentita dal diretto interessato. Fra 18 mesi l’imprenditore cinese dovrà rimborsare i suoi finanziatori, cioè il fondo americano Elliott, dei soldi prestati. Se non lo farà, sarà il gruppo americano a diventare il nuovo proprietario del Milan e a poterlo rivendere a un nuovo acquirente. E alcune leggende metropolitane indicherebbero come possibile un ritorno al passato: cioè una cordata capitanata dall’ex-amministratore delegato Adriano Galliani potrebbe farsi avanti. Leggende metropolitane a parte, le vicende del club rossonero, la squadra più titolata al mondo, resteranno per tanto tempo sotto i prossimi riflettori della cronaca. Si tratta di un film, per alcuni versi giallo, che riserverà ancora delle sorprese, dopo gli ultimi tre anni di trattative di cui BerlusClosing racconterà nel dettaglio i retroscena. Sul dossier Milan si sono catapultati i personaggi più strani: dall’avvento di Mr Bee e dei suoi “pittoreschi” advisor, fino all’arrivo sulla scena di un presunto emiro arabo (svanito senza pagare il conto dell’albergo), per arrivare a una principessa thailandese e alla cosiddetta dama cinese. E’ infine stato il momento dell’americano Sal Galatioto e, per ultimo, ha giocato il poker vincente il cinese Yonghong Li, che ha calato i 520 milioni necessari a convincere Fininvest, anche se con grandi difficoltà a reperire i soldi. E proprio sui soldi sono puntati i riflettori: con tutte le leggende metropolitane degli ultimi anni, compresa una strana inchiesta della Procura di Milano sulla società di uno degli advisor di Mr Bee, leggende che hanno costretto l’avvocato di Silvio Berlusconi, Niccolò Ghedini a portare al Tribunale di Milano la documentazione sulla provenienza della liquidità di Yonghong Li per eliminare ogni dubbio sulla tracciabilità del denaro.