Milan, nel piano B capitali da Hong Kong e pagamento in due tranche

Il piano B, come è stato indicato ormai da più parti, è diventato il piano A, cioè l’unico sul tavolo. Per l’acquisto del Milan fervono le trattative tra il consorzio cinese Ses e la Fininvest. Anche in questi giorni, secondo i rumors, ci sarebbero state discussioni tra le parti, prima della pausa dovuta al Capodanno cinese.
Il closing resta fissato ai primi di marzo, quando dovranno esser versati i restanti 320 milioni dopo i 200 milioni già finiti alla Fininvest (100 milioni tra agosto e settembre scorsi e altri 100 milioni a inizio anno).
Secondo fonti vicine al governo cinese, diventa difficile che Ses ottenga le autorizzazioni di Pechino, soprattutto entro marzo (il cosiddetto piano A): le autorità cinesi riterrebbero infatti operazioni nel calcio al di fuori di un settore strategico per il Paese e inoltre Ses (Sino Europe Sports) viene considerata una holding neonata e con un piano più finanziario che industriale. Così alla fine dovrebbe prevalere il piano B: i soldi dovrebbero arrivare totalmente da Hong Kong oppure da conti off-shore Cina: non necessariamente dalle Isole Vergini, da dove è partito il bonifico dei secondi 100 milioni di euro di caparra. Questa somma farebbe capo alla Huarong, uno dei soggetti di Ses assieme al capofila Yonghong Li, a Haixia, alla Industrial Bank, alla Bank of Guangzhou, alla Zheshang Bank. Anche questi gruppi dovrebbero partecipare al deal tramite partecipate offshore, anche se questo ultimo punto resterebbe ancora da definire. Infine, secondo i rumors provenienti da Pechino, il pagamento dei restanti 320 milioni dovrebbe avvenire in due tranche: circa 250 milioni (più le spese di gestione nei mesi di interregno) entro il closing e una settantina di milioni versati all’atto del rifinanziamento con Goldman Sachs dei debiti (220 milioni) del Milan. Insomma, le discussioni proseguono anche se la transazione per il passaggio di proprietà dei rossoneri resta complessa e non priva di difficoltà.

  • Raffaele Greco |

    Gent.mo dott. Festa,
    alcuni suoi colleghi, o presunti tali, hanno scoperto all’improvviso che l’eventuale acquisizione del Milan per 500M, senza considerare l’indebitamento che, a mio personalissimo parere, potrebbe essere anche al di sotto dei 200M di cui si vocifera, sarebbe un grande affare. Tutto ciò è apparso evidente loro anche e soprattutto perché si è appena conclusa un’operazione in Cina che ha visto come protagonista il Beijing Guoan, una squadra non certo di prima fascia, comprata per oltre 800 milioni di dollari. Costoro sostengono che con una quotazione in Borsa del “Vecchio Diavolo” si potrebbe spuntare un valore almeno doppio, forse vicino ai due miliardi di dollari. Ma la presenza di capitali offshore, come quelli provenienti dalle Isole Vergini Britanniche, usati per le caparre e probabilmente per il resto dell’operazione, rende impraticabile questa strada.
    Sorvoliamo sul fatto che per mesi e mesi hanno battuto il tasto che, in realtà, non solo non esistesse alcuna cordata interessata al club rossonero ma che, eventualmente, questi sprovveduti, lanciandosi in questa avventura, altro non avrebbero fatto che buttare tanti denari al vento, la domanda che le pongo è la seguente: ammesso, e non concesso, che abbiano ragione circa l’impossibilità di quotarsi a Shangai, c’è qualcosa che impedirebbe di farlo per esempio ad Hong Kong ? Sempre approfittando della sua indefettibile cortesia e competenza professionale, potrebbe spiegare a me e ai suoi tanti lettori di fede milanista quali differenze fondamentali intercorrono tra le due piazze? Di certo, è facile rilevare quelle relative alle performance dei loro listini. L’ex colonia britannica, infatti, ha offerto, nel tempo, guadagni nettamente migliori rispetto alla consorella “made in China” al 100%. Da ultimo, forse varrebbe la pena che qualcuno di autorevole spieghi ad una moltitudine di tifosi che, prima di arrivare al collocamento azionario del club, il nuovo management rossonero dovrà sistemare parecchie cose: razionalizzare i costi, aumentare di molto i ricavi e, possibilmente, raggiungere una certa stabilità anche in tema di risultati sportivi. Un lavoro niente affatto semplice tanto che, dal closing ad un’IPO presso i mercati asiatici, è ragionevole supporre che passino almeno un paio di anni. Se non sono in errore, le speculazioni e le valutazioni di cui abbiamo letto, e alle quali accennavo sopra, in definitiva, hanno lo stesso valore delle chiacchiere da “Bar Sport” in qualche modo, però, nobilitate da una bella spolverata di finanza un-tanto-al-chilo.
    Nel ringraziarla anticipatamente per la sua cortese risposta, le rinnovo, come sempre, i miei migliori saluti.

  • Raffaele Greco |

    Gent.mo dott. Festa,
    alcuni suoi colleghi, o presunti tali, hanno scoperto all’improvviso che l’eventuale acquisizione del Milan per 500M, senza considerare l’indebitamento che, a mio personalissimo parere, potrebbe essere anche al di sotto dei 200M di cui si vocifera, sarebbe un grande affare. Tutto ciò è apparso evidente loro anche e soprattutto perché si è appena conclusa un’operazione in Cina che ha visto come protagonista il Beijing Guoan, una squadra non certo di prima fascia, comprata per oltre 800 milioni di dollari. Costoro sostengono che con una quotazione in Borsa del “Vecchio Diavolo” si potrebbe spuntare un valore almeno doppio, forse vicino ai due miliardi di dollari. Ma la presenza di capitali offshore, come quelli provenienti dalle Isole Vergini Britanniche, usati per le caparre e probabilmente per il resto dell’operazione, rende impraticabile questa strada.
    Sorvoliamo sul fatto che per mesi e mesi hanno battuto il tasto che, in realtà, non solo non esistesse alcuna cordata interessata al club rossonero ma che, eventualmente, questi sprovveduti, lanciandosi in questa avventura, altro non avrebbero fatto che buttare tanti denari al vento, la domanda che le pongo è la seguente: ammesso, e non concesso, che abbiano ragione circa l’impossibilità di quotarsi a Shangai, c’è qualcosa che impedirebbe di farlo per esempio ad Hong Kong ? Sempre approfittando della sua indefettibile cortesia e competenza professionale, potrebbe spiegare a me e ai suoi tanti lettori di fede milanista quali differenze fondamentali intercorrono tra le due piazze? Di certo, è facile rilevare quelle relative alle performance dei loro listini. L’ex colonia britannica, infatti, ha offerto, nel tempo, guadagni nettamente migliori rispetto alla consorella “made in China” al 100%. Da ultimo, forse varrebbe la pena che qualcuno di autorevole spieghi ad una moltitudine di tifosi che, prima di arrivare al collocamento azionario del club, il nuovo management rossonero dovrà sistemare parecchie cose: razionalizzare i costi, aumentare di molto i ricavi e, possibilmente, raggiungere una certa stabilità anche in tema di risultati sportivi. Un lavoro niente affatto semplice tanto che, dal closing ad un’IPO presso i mercati asiatici, è ragionevole supporre che passino almeno un paio di anni. Se non sono in errore, le speculazioni e le valutazioni di cui abbiamo letto, e alle quali accennavo sopra, in definitiva, hanno lo stesso valore delle chiacchiere da “Bar Sport” in qualche modo, però, nobilitate da una bella spolverata di finanza un-tanto-al-chilo.
    Nel ringraziarla anticipatamente per la sua cortese risposta, le rinnovo, come sempre, i miei migliori saluti.

  • marco spinelli |

    Marco Spinelli.A Silvio Berlusconi è rimasta solo la presidenza del Milan come ultimo residuo di credibilità presso l’opinione pubblica, con questa vicenda della problematica cessione del Milan si sta giocando pure quella.Ha preso il Milan in tribunale e temo che finirà per consegnarcelo di nuovo,difficile non pensare che tutte queste ambiguità che circondano la cessione del Vecchio Milan non suscitano alla fine gli appetiti di qualche magistrato d’assalto in cerca del suo posto al sole nel panorama giudiziario italiano.Gli analisti stimano il valore del Milan tra i 400/500 milioni di euro debiti compresi,non sarebbe stato meglio accontentarsi di quelli invece che imbarcarsi in questa avventura speculativa che nessuno a questo punto sa come andrà a finire

  • marco spinelli |

    Marco Spinelli.A Silvio Berlusconi è rimasta solo la presidenza del Milan come ultimo residuo di credibilità presso l’opinione pubblica, con questa vicenda della problematica cessione del Milan si sta giocando pure quella.Ha preso il Milan in tribunale e temo che finirà per consegnarcelo di nuovo,difficile non pensare che tutte queste ambiguità che circondano la cessione del Vecchio Milan non suscitano alla fine gli appetiti di qualche magistrato d’assalto in cerca del suo posto al sole nel panorama giudiziario italiano.Gli analisti stimano il valore del Milan tra i 400/500 milioni di euro debiti compresi,non sarebbe stato meglio accontentarsi di quelli invece che imbarcarsi in questa avventura speculativa che nessuno a questo punto sa come andrà a finire

  • MAURIZIO |

    Spero tanto che entro il 03 Marzo si concluda tutto perche’ per noi tifosi e’ diventato insopportabile continuare cosi’, un incubo!!!.stupisce il silenzio di Berlusconi che e’ ormai e’ in altre faccende affacendato. I 60 milioni destinati alle Olgettine avrebbe dovuto usarle per potenziare la rosa del Milan…altro che storie. Berlusconi ha fatto tanto per il MIlan ma adesso lasci al piu’ presto perche’ piu’ che un presidente ci sembra un fantasma. Anche la scelta dei nuovi acquirenti e’ responsabilita’ sua ; fino a prova contraria ad oggi ha toppato visto che Suning si era interessato anche al Milan prima di acquistare l’INTER!!

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