Mps, il road show parte per il Regno Unito: in agenda incontri con gli hedge

Si prepara a partire per il Regno Unito, destinazione Londra, il management di Mps: con il neopresidente Alessandro Falciai, l’amministratore delegato Marco Morelli e il Cfo Francesco Mele.
Nella City sarebbe prevista una serie di incontri con alcuni investitori istituzionali: in particolare, l’agenda prevederebbe appuntamenti con alcuni hedge fund e private equity. In programma ci sarebbero, secondo le indiscrezioni, anche meeting con alcuni investitori speculativi che sono diventati bondholders dell’istituto senese.
Tra questi c’è anche Attestor, il fondo londinese che, in maggioranza, ha rastrellato il bond Fresh da un miliardo. Anche se Mps “non ha intenzione di procedere per il momento all’effettuazione di un’offerta” sul Fresh come indicato nella nota in cui si annuncia il nulla osta della Consob per l’opa. Tuttavia il prossimo 30 novembre dovrebbe inoltre tenersi un board a Siena per discutere proprio dell’inclusione (o meno) del bond Fresh nell’offerta volontaria.
Infine nella City ci saranno incontri con alcuni private equity, specializzati nel settore bancario, ai quali è stato proposto di mettere un gettone di presenza di rilievo nell’operazione: attorno ai 200 milioni di euro.
Prosegue quindi intensamente il road show del management e delle banche del consorzio. Dopo il Regno Unito, se sarà necessario, ci sarà un ulteriore viaggio a New York per incontrare alcuni grossi investitori ai quali è stato proposto un ruolo importante nella ricapitalizzazione, cioè il Quantum Fund di George Soros e Paulson & Co.Nel frattempo, su un altro fronte, secondo i rumors, il fondo sovrano del Qatar starebbe terminando la due diligence sulla banca senese e sarebbe pronto a prendere una decisione entro fine mese: Qia, secondo le attese del management di Mps, potrebbe investire circa un miliardo di euro nell’operazione , cioè il 20 per cento della ricapitalizzazione da 5 miliardi. Ma l’operazione resta in bilico in quanto il Qatar avrebbe messo come condizione l’esito del referendum del 4 dicembre, fondamentale per capire la stabilità della situazione politica italiana nei prossimi mesi.

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