UniCredit decide il futuro di Pioneer. È fissato per oggi il «d-day» per le offerte d’acquisto rivolte all’asset manager di piazza Gae Aulenti.
Sul tavolo degli advisor Jp Morgan e Morgan Stanley e dei legali di Gianni Origoni Grippo Cappelli dovrebbero arrivare cinque offerte: da parte del colosso transalpino Amundi, della statunitense Ameriprise Financial, di Poste Italiane (alleata a Cdp e Anima), di Macquarie e di Aberdeen Asset Management.
Proprio oggi Unicredit avrà il consiglio di amministrazione sui conti, al termine del quale dovrebbe esserci un’informativa riservata sullo stato dell’arte dell’operazione. In ogni caso un’esclusiva non dovrebbe essere concessa prima di dicembre, visto che il 13 dello stesso mese è prevista la presentazione del piano industriale da parte dell’amministratore delegato Jean Pierre Mustier. Proprio la banca di piazza Gae Aulenti, contattata sull’operazione, non ha voluto commentare le indiscrezioni.
Sarebbero comunque tre i favoriti, che potrebbero presentare le offerte più alte, in un range che va dai 3,5 ai 4 miliardi: cioè proprio Amundi (accompagnata sia sul lato advisory sia su quello del finanziamento da Goldman Sachs) che proprio in questi giorni per voce dei suoi vertici ha confermato di essere interessata all’operazionese, se compatibile con i ratio annunciati in sede di Ipo l’anno scorso e con un Roi (return on investment) superiore al 10 per cento in tre anni.
Ma anche il consorzio capitanato da Poste Italiane (con l’assistenza di Citi) proverà a giocare le sue carte, contando sulle sinergie commerciali, di prodotto e distributive con le stesse Poste e con Anima, oltre che sull’appoggio del governo italiano per costituire un campione nazionale. Terzo incomodo sembra il gruppo statunitense Ameriprise Financial, gestore a cui fa capo Threadneedle Am e pronto a mettere sul piatto un’offerta importante sia per entrare sul mercato europeo sia per accrescere le proprie attività negli Usa unendole a quelle di Pioneer. La discesa in campo di Ameriprise Financial potrebbe spingere i contendenti a ritoccare al rialzo le offerte.
Sembrano invece minori i favori del pronostico di Macquarie e di Aberdeen Asset Management. Il primo gruppo, conglomerata australiana con un’importante attività finanziaria, guarda all’acquisizione dell’intero perimetro di Pioneer e sarebbe affiancata nell’operazione da Deutsche Bank in qualità di advisor.
Si tratta della stessa strategia di Aberdeen Asset Management, che tuttavia guarderebbe con maggiore interesse alle attività americane dell’asset manager: tanto che nelle ultime settimane secondo alcuni rumors ci sarebbero state trattative per un ingresso nel consorzio di Poste Italiane.