Almeno tre fondi di private equity pronti ad avviare una due diligence e a investire attorno ai 2,5 miliardi di euro. E’ questa la chiave di volta del piano di Corrado Passera, finito oggi sul tavolo del Cda di Mps, che ha incaricato i suoi advisor (cioè Lazard) di proseguire gli approfondimenti sul progetto dell’ex amministratore delegato di Intesa Sanpaolo.
Ma come mai questa apertura, quando prima dell’estate il piano dello stesso Passera (malgrado fosse assai meno definito e solo con la garanzia di Ubs) era stato bocciato? La risposta, secondo gli addetti ai lavori, è abbastanza semplice. Infatti la ricapitalizzazione targata Jp Morgan e Mediobanca, quella che prevede la conversione dei bond subordinati e l’ingresso di anchor investor tra i fondi sovrani, stenta a decollare. I fondi sovrani (il Qatar e il Kuwait sondati dallo stesso governo italiano) sono assai tiepidi sul dossier di Siena. Inoltre anche il piano di conversione comincia a presentare degli elementi di complessità: ultimamente alcuni grossi hedge fund (tra cui Attestor Capital) hanno rastrellato bond di Siena con l’obiettivo di speculare sul premio. Insomma, il tempo a disposizione è poco e ora pure gli hedge fund si mettono di traverso nelle negoziazioni.
Ovvio che Passera, se davvero ha il committment di questi grandi private equity americani, potrebbe essere ora ben accolto. L’ex Ad di Intesa Sanpaolo è al lavoro con i consulenti industriali di Boston Consulting e con i legali di Cleary Gottlieb. Il piano, appunto, prevederebbe un intervento dei fondi per circa 2,5 miliardi e un aumento sul mercato di circa 1-1,5 miliardi di euro con il diritto di opzione per i soci attuali. Infine, la conversione volontaria dei bond subordinati non diventa più un fattore chiave: potrebbe entrare nel piano “Passera” per un importo assai inferiore a quella prevista nel piano di qualche settimana fa.
Ora l’ancora di salvezza diventano dunque i tre grandi private equity che dovrebbero iniettare 2,5 miliardi di euro. In effetti, Warburg Pincus, Bc partners e Atlas Merchant hanno le risorse per un’operazione di questo tipo. Warburg Pincus e Bc partners hanno raccolto di recente fondi per 10-12 miliardi. Atlas Merchat ha circa un altro miliardo per operazioni di questo tipo. Insomma, i soldi ci sono. Inoltre Atlas Merchant sta da tempo guardando dossier in Italia: prima Arca Sgr, poi le due banche venete infine Mps. La stessa Warburg Pincus, prima della banca senese, aveva guardato il dossier Interbanca. C’è infine Bc partners che ha una grande tradizione di investimenti in Italia. Resta da capire se questi 3 grandi fondi decideranno di investire al termine della due diligence. Infatti il fattore tempo è cruciale: non è pensabile rischiare di perdere mesi preziosi. E’ quindi ipotizzabile che i due piani (quello di Jp Morgan e Mediobanca e quello di Passera) possano andare di pari passo, in attesa che l’investimento dei fondi di private equity si concretizzi.