Si sta per aggiungere un gruppo di 6 joint bookrunner nel consorzio di garanzia dell’aumento di capitale di Mps. E intanto, all’interno del piano di scorporo degli Npl della banca e di successiva ricapitalizzazione, si lavora anche alla struttura dei servicer che si occuperanno di gestire i circa miliardi di euro lordi di sofferenze.
Il management del gruppo senese, i gestori del fondo Atlante e le banche del consorzio stanno continuando a lavorare al piano di rilancio che è stato presentato e accettato dall’Unione europea. Sul lato della ricapitalizzazione da 5 miliardi di euro, che dovrebbe partire a novembre, il pool degli istituti potrebbe salire da 8 a 14 banche.
Il consorzio di garanzia è al momento definito con le 8 banche (con advisor legale Clifford Chance) che hanno firmato le lettere di pre-underwriting: JpMorgan e Mediobanca (come joint global coordinator e joint bookrunner) e Santander, Bofa Merrill Lynch, Citigroup, Credit Suisse, Deutsche Bank, Goldman Sachs (come co-global coordinator e joint bookrunner). A queste se ne aggiungeranno altre 6, fra le quali ci dovrebbero essere Hsbc e Societe Generale. Il contratto firmato è soggetto a una serie di condizioni, fra le quali la vendita del portafoglio di Npl della banca e clausole che consentono una via di fuga alle banche in caso di situazione avversa di mercato.
Nel frattempo, si sarebbe momentaneamente fermato il progetto Juliet, cioè la cessione da parte di Mps della piattaforma interna di gestione dei non performing loan. Il temporaneo stop è da ricondurre al piano accettato dall’Unione europea, che prevede lo scorporo in una bad bank, dei 27 miliardi di euro di non performing loan lordi.
La vendita della piattaforma dovrebbe tornare d’attualità dopo l’estate quando sarà decisa l’architettura dei servicer incaricati di gestire l’imponente mole di sofferenze.
Infatti circa un terzo degli Npl verrà gestito dalla piattaforma interna che Mps ha deciso di cedere (il progetto Juliet appunto) e per acquistare la quale erano in corsa i principali servicer italiani ed esteri. Gli altri due terzi di Npl verranno invece gestiti da servicer esterni scelti con una gara.