Ancora circa un mese di lavoro. Sarebbe questo il tempo previsto, per arrivare all’annuncio dell’ingresso del consorzio di investitori cinesi nel capitale del Milan. Presumibile, quindi, che la durata dell’esclusiva, con scadenza al 30 giugno, possa essere posticipata a metà luglio.
Fonti vicine alla trattativa riferiscono che l’operazione starebbe comunque proseguendo secondo le attese. Gli incontri con l’advisor del consorzio cinese, l’americano Sal Galatioto (affiancato da Nicholas Gancikoff), arrivato la scorsa settimana a Milano da New York, avrebbe chiarito alcuni punti importanti del possibile accordo con Fininvest, a cominciare dal piano di investimenti per il club (di circa 400 milioni per i prossimi anni) e per finire con la governance per tre anni con la famiglia Berlusconi.
Gli studi legali coinvolti (Chiomenti per conto di Fininvest e Ripa di Meana per conto dei cinesi) e gli advisor finanziari (Gsp Cap e Lazard) stanno proseguendo nella stesura dei contratti, nella definizione del patto tra gli investitori e Fininvest, mentre l’operazione dal punto di vista finanziario sarebbe ormai decisa e soggetta al massimo a qualche ritocco. La valutazione del club rossonero (compresi i debiti) sarebbe attorno ai 700-750 milioni di euro. La quota di controllo del 70%, che dovrebbe essere ceduta da Fininvest, verrebbe invece valutata circa 350 milioni. Sul tavolo c’è anche una ricapitalizzazione del club per 90-100 milioni di euro, risorse che serviranno a rimettere in ordine il bilancio societario.
Punto ancora oscuro è quello della composizione del consorzio cinese: tra i nomi che sono fino ad oggi circolati (Evergrande Group, Baidu, Midea, Kweichow Moutai e Huawei) solo la conglomerata Evergrande sarebbe tra quelli presenti nel consorzio, anche se con una quota minoritaria.
Il veicolo che raggrupperà gli investitori è comunque in fase di costituzione in questi giorni ad Hong Kong (con un impegno finanziario di circa un miliardo e mezzo di dollari) , piazza dove nel giro di tre anni dovrebbe essere quotato il Milan sotto la nuova gestione cinese.
Insomma, se da una parte la trattativa prosegue secondo le attese, dall’altra parte si attende che Silvio Berlusconi esca dall’ospedale dopo la riuscita operazione al cuore di martedì scorso. Berlusconi potrebbe fermarsi altri 15 giorni al San Raffaele per svolgere la riabilitazione. Proprio il presidente rossonero resta l’ago della bilancia, anche se l’offerta cinese starebbe lentamente convincendo l’ex-premier.