Andrea Bonomi e la sua Investindustrial cercano un’altra acquisizione a sorpresa, quella dell’azienda cartaria Fedrigoni. E per farlo avrebbero trovato, secondo i rumors, un alleato di grande peso, come la Edizione Holding della famiglia Benetton.
Si tratta dunque di un nuovo capitolo della storia di Fedrigoni, i cui azionisti ormai da qualche anno stanno trattando per cedere il controllo.
Questa sarà la volta buona? Si tratta di una fase complessa, in quanto l’azienda veneta della famiglia Fedrigoni, guidata dall’amministratore delegato Claudio Alfonsi, ha avviato numerose trattative negli ultimi anni, mai andate a buon fine per diverse problematiche: troppo debito nella strutturazione dell’offerta, ad esempio, oppure valutazione troppo bassa del gruppo.
Prima dell’estate scorsa ci aveva provato proprio Edizione Holding, in alleanza con il fondo di Singapore Temasek, ma la trattativa si era fermata per una divergenza sul prezzo: infatti Edizione avrebbe valutato Fedrigoni alcuni mesi fa attorno ai 500 milioni di euro, a fronte di una indicazione della famiglia veneta azionista di 650-700 milioni.
Prima ancora, nella primavera dello scorso anno, era stata la società d’investimento Charme della famiglia Montezemolo a cercare di conquistare Fedrigoni: ma anche in questo caso le discussioni si erano fermate al termine dell’esclusiva concessa a Charme a causa di un’altra variabile: l’operazione proposta da Charme veniva infatti considerata eccessivamente a leva, cioè troppo a debito. La famiglia Fedrigoni, che punta a cedere il controllo a causa dell’evidente mancanza di un passaggio generazionale, avrebbe infatti posto come condizione quella di vendere a un soggetto che preservi l’attuale assetto economico del gruppo. E il possibile aumento dell’indebitamento del gruppo viene considerato come un’ipotesi non accettabile.
Prima ancora Fedrigoni aveva inoltre considerato una quotazione a Piazza Affari con Unicredit e Bnp Paribas. Ora Bonomi ed Edizione Holding sarebbero in fase avanzata di trattative e punterebberom a chiudere. Per il finanziere milanese si tratterebbe di una nuova operazione dopo Rcs, Chicco e Valtur. Inoltre la famiglia Bonomi ha grande esperienza nel settore visto che negli anni 70 gestiva aziende come Papelera Espanola, Sarrio e Saffa.
Fedrigoni, che produce 450 mila tonnellate di carta l’anno e ha un fatturato di oltre 800 milioni di euro, ha un business anticiclico: Fedrigoni, oltre alle attività tradizionali come la carta per cataloghi, è uno dei fornitori della Banca Centrale europea per la stampa dell’euro, ma produce anche rupie, yuan fino alle carte per assegni e passaporti, grazie alle tecnologie realizzate a Fabriano dalle Cartiere Miliani, rilevate dal Poligrafico dello Stato.