Mercoledi l'incontro Vivendi-Mediaset: francesi al 100 per cento di Premium

Sarebbe fissato a mercoledi’ il giorno cruciale per la trattativa Vivendi-Mediaset. Dall’incontro, che secondo i rumors non e’ ancora dato sapere se sara’ a Milano o a Parigi, uscira’ il pre-accordo che poi sara’ definitivo in circa due mesi. Secondo quanto ha ricostruito Il Sole 24 Ore, questa sarebbe l’impalcatura dell’alleanza industriale e azionaria fra Mediaset e Vivendi. Tutto ruotera’, sul fronte dei numeri, sullo scambio azionario del 3,5 per cento di Vivendi e di Mediaset. La quota di Vivendi vale 870 milioni, quella di Mediaset 150 milioni: ovviamente se in questi giorni che mancano alla definizione non ci saranno fluttuazioni in Borsa. La differenza di capitalizzazione sono dunque circa 700 milioni. Ora Mediaset Premium sarebbe stata valutata circa 800 milioni di euro, compresa la quota dell’11 per cento di Telefonica (valore 100 milioni). Ebbene, al termine dell’operazione Vivendi rilevera’ tutta Premium, salendo al 100 per cento e comprera’ anche la quota di Telefonica liquidando il gruppo iberico. Quest’ultima, in base ad accordi contrattuali con Mediaset, puo’ infatti cedere la sua quota in caso di ingresso di soggetti terzi. In una seconda fase Vivendi dovrebbe far confluire Premium in una piattaforma europea della pay tv, unendo Premium con Canal+, la sua tv a pagamento in Francia.
Questa sarebbe la prima parte dell’accordo, che sarebbe stata gia’ messa nero su bianco dagli studi legali: secondo quanto riportato da Top Legal al lavoro sarebbero l’avvocato Nicolo’ Bastianini dello Studio Carnelutti e l’avvocato Luca Fossati dello studio Chiomenti.
Ma non sarebbe finita qui. Se questo e’ il lato finanziario dell’accordo, dal punto di vista industriale sara’ su piu’ livelli. Ci sara’ infatti, in secondo luogo, anche la costituzione di una piattaforma per la distribuzione dei contenuti: dunque la via europea per contrastare Netflix. Il progetto anti-Netflix (anticipato dal Sole 24 Ore lo scorso 10 marzo) sotto la regia dell’imprenditore franco tunisino Tarak Ben Ammar prevede infatti una piattaforma comune partecipata da entrambi i gruppi e aperta ad altri soggetti, magari anche alle major Usa. Dentro la piattaforma confluiranno anche attivita’ come Infinity di Mediaset (Italia e Spagna) e Watchever di Vivendi in Germania Ecco allora il terzo livello dell’accordo tra Vivendi e Mediaset, quello dei contenuti. In Europa Vivendi sta cercando un alleato su questo fronte, sempre per ostacolare Netflix che da puro distributore e’ diventato produttore: il gruppo francese ha incaricato sempre Tarak Ben Ammar, che conosce i grandi registi (da George Lucas a Steven Spielberg avendo partecipato alla produzione di Guerre Stellari) e le major di Hollywood (Universal, Fox, Sony), di fare fronte comune. Vivendi ha 8 miliardi in cassa ma ha bisogno di alleati come Mediaset (che fra l’altro possiede Medusa) per produrre contenuti esclusivi in Europa. Questa sarebbe l’impalcatura generale che dovrebbe essere confermata nell’incontro previsto (tranne cambiamenti dell’ultima ora) per mercoledi’ prossimo. Un accordo su scala europea che cambiera’ profondamente il settore dei media europei.