Da qui a marzo, quando dovranno essere presentate le proposte finali, potrebbero essere migliorate le offerte non vincolanti ricevute per le torri di Inwit, la controllata di Telecom Italia sulla quale è in corso un’asta gestita da Deutsche Bank. Al momento le offerte più interessanti sembrano quelle dell’accoppiata Cellnex-F2i e di Ei Towers, mentre il terzo competitor American Tower pare essere al momento un po’ in secondo piano. In ogni caso Telecom Italia si attenderebbe un miglioramento delle offerte da qui a marzo, perché entrambe hanno elementi poco soddisfacenti. Quali? L’offerta di Ei Towers, che intende acquistare una partecipazione appena sotto il 30% (per sfuggire all’offerta obbligatoria), avrebbe infatti la valutazione maggiore per azione (un +10% per titolo rispetto a Cellnex-F2i) per un esborso complessivo di circa 850 milioni. Tuttavia proprio Telecom Italia ha sempre detto, per voce del suo amministratore delegato Marco Patuano, che il gruppo aveva intenzione di rimanere nella società con il 15% del capitale — e quindi cedere il 45% circa — con speciali diritti di governance, quindi con la possibilità di nominare un consigliere di amministrazione. Così Ei Towers, per cercare di far breccia, avrebbe offerto anche un’altra contropartita nella sua offerta, che sarebbe secondo quanto risulta al Sole 24 Ore in parte cash e in parte con lo scambio di torri di trasmissione telefonica, un portafoglio presente tra gli asset di Ei Towers che tuttavia ha soprattutto attività nella trasmissione televisiva. Al contrario Cellnex-F2i, secondo quanto indicato da Reuters, avrebbero offerto un prezzo per azione in un range 4,35-4,5 euro (rispetto all’attuale quotazione di 4,56), che per Telecom Italia potrebbe essere insufficiente nonostante le possibili sinergie, stimate fino a un miliardo di euro nelle torri di Tlc. Tuttavia l’offerta di Cellnex e F2i prevede il lancio dell’Opra, operazione non prevista da Ei Towers che punta soltanto al 29,9%. Insomma, entrambe le offerte, sia quella di Cellnex-F2i sia quella di Ei Towers, per ora non sarebbero ancora totalmente soddisfacenti per Telecom Italia: quella italo-spagnola ha infatti un prezzo troppo basso, mentre quella della controllata Mediaset punterebbe a una quota azionaria sotto il 30% e conferirebbe inoltre asset.
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