Addio sogni di quotazione per Mv Agusta, la casa motoristica controllata dalla famiglia Castiglioni e partecipata dallo scorso anno dal colosso tedesco Daimler con il 25%? Le dimissioni di Giorgio Girelli dalla carica di vicepresidente esecutivo di MV Agusta, anche se date in armonia con la famiglia Castiglioni, sembrano segnare un ridimensionamento della strategia di crescita tramite la Borsa dell’azienda, che negli ultimi due anni si è rilanciata anche grazie alla gestione di Girelli. L’obiettivo di Girelli era di creare un marchio italiano indipendente e la quotazione doveva servire proprio a generare le risorse per crescere. L’obiettivo finale era la fusione con altri marchi tricolori come Moto Guzzi o Ducati, nel caso questi marchi venissero ceduti da Piaggio o Volkswagen. Questi disegno doveva essere sviluppato, secondo il piano di Girelli, staccandosi progressivamente da Daimler-Mercedes. E su questo piano sembrava d’accordo anche Giovanni Castiglioni, figlio di Claudio, lo storico presidente di Mv Agusta deceduto nel 2011. Poi le dimissioni, a sorpresa, di Girelli che farebbero pensare a un avvicinamento (e magari a una crescita nel capitale) a Mercedes più che a un piano di indipendenza tramite la quotazione in Borsa.
La storia di Mv Agusta rappresenta un caso di rilancio: dopo un lungo periodo di risanamento, la società è riuscita grazie al potenziamento della gamma di prodotti a crescere a doppia cifra. Nell’anno che si è appena concluso, infatti, Mv Agusta ha registrato una forte crescita sia delle vendite (+86,5%) che del fatturato (+49,5%) e continua ad avere buone prospettive internazionali grazie al rafforzamento della gamma a 3 cilindri, con l’introduzione dei modelli Brutale 800, F3 800 e delle nuove 4 cilindri F4 e Brutale 1090, ma anche con l’avvio delle vendite della Rivale 800. I numeri dell’ultimo esercizio mostrerebbero inoltre un rafforzamento del trend di crescita. C’è da dire che, proprio in vista dell’Ipo, in Mv Agusta era stato nominato lo scorso anno Giorgio Girelli nuovo vicepresidente esecutivo della società. Girelli in passato ha ricoperto l’incarico di amministratore delegato di Banca Generali (dal 2000 fino al 2012) portandola alla quotazione a Piazza Affari.