Ecco perché il delisting di Pirelli andrà in porto

Marco Polo vince il braccio di ferro con Paulson e ora attende che anche gli altri hedge fund decidano di aderire all’Opa Pirelli. Potrebbe scatenare una reazione a catena la decisione del finanziere John Paulson di uscire dall’azionariato di Pirelli e di vendere direttamente al veicolo Marco Polo Industrial Holding (societa’ indirettamente controllata al 65% da ChemChina e al 35% da Camfin) il 9,45% dei titoli posseduti tramite il broker Intermonte.
La holding, che ha lanciato l’opa sulla societa’ di pneumatici, a questo punto gia’ detiene il 40% circa di Pirelli prima dell’esito dell’Offerta pubblica. Da ricordare che Prima di Paulson aveva venduto anche Camfin (23%) ed Edizione holding della famiglia Benetton (3%). Un ulteriore 3% e’ poi atteso da Mediobanca. Ora i riflettori sono sugli altri hedge fund presenti nell’azionariato, come Farallon e Fortress Capital che potrebbero seguire le orme di Paulson. Ma i fari sono puntati anche sulla famiglia genovese Malacalza, titolare di circa il 7 per cento, che deciderà soltanto alla fine se aderire o meno all’offerta che ha come scadenza il 13 ottobre.
Di sicuro, gli hedge starebbero decidendo di aderire all’offerta anche per ragioni tecniche. Nelle ultime settimane l’advisor di  ChemChina, cioè Intermonte, avrebbe lavorato su questo fronte per spiegare le ragioni dell’offerta a 15 euro, una sorta di prendere o lasciare senza possibilità di ritocchi.
In effetti gli ultimi scossoni sulle Borse e sullo stesso settore dell’automotive e degli pneumatici ha cambiato radicalmente le strategie degli hedge fund. Infatti nelle ultime settimane le Borse sono state colpite da eventi come la crisi dei Paesi emergenti e lo scandalo Volkswagen. L’appeal speculativo dell’Opa ha infatti protetto Pirelli dagli scossoni consentendo alla Bicocca di restare agganciata ai 15 euro e di non scendere in basso, come hanno fatto altri competitor quotati. Pirelli e’ infatti molto esposta verso economie come quella brasiliana, dalla quale viene generata una parte rilevante del giro d’affari, ma anche verso Paesi come Cina e Russia, in fase di deterioramento. Inoltre la stessa Pirelli ha anche come cliente la. Volkswagen. Insomma, questa serie di fattori negativi e’ stata compensata dall’offerta pubblica di acquisto che nel frattempo aveva lanciato Marco Polo.  Paulson ha interpretato proprio le vicende delle ultime settimane e ha deciso di vendere dopo aver accumulato il suo pacchetto negli scorsi mesi a una media di prezzo di circa 15,2-15,25 euro. Ora il traguardo sembra piu’ vicino. Al punto che ieri gli analisti di Equita Sim hanno previsto che le possibilità che Pirelli resti quotata e che dipendono dal fatto che l’Opa raccolga meno del 67 per cento, si riducono notevolmente dopo la mossa di  Paulson, il secondo maggiore azionista dopo ChemChina.
Se ora arriveranno dunque anche le azioni degli altri hedge fund e, alla fine, quelle della famiglia Malacalza, Marco Polo potrà vedere da vicino il traguardo del delisting che si era prefissato. Non e’ dunque stata un caso la visita di Tronchetti Provera e del vertice della Bicocca la scorsa settimana in Cina al quartier generale di ChemChina: un viaggio organizzato proprio per delineare le future strategie post-Opa..