L’impressione è quella di un progressivo disimpegno. Dalle pieghe dell’accordo che porterà China National Chemical al controllo di Pirelli emerge, secondo quanto indicato da Reuters, che il gruppo russo Rosneft, entrato poco più di un anno fa con una quota indiretta del 13% pagata 500 milioni, reinvestirà poco più di 400 milioni dei 900 incassati nella nuova struttura. La sua quota si diluirà quindi attorno a 5% preofferta pubblica, per risalire a un massimo di 18% nel caso di adesioni totali all’opa. Quindi Rosneft uscirà con una bella plusvalenza (400 milioni) preferendo stare in minoranza sotto i principali azionisti. C’è da chiedersi se sia un segnale di disimpegno sugli investimenti nel Belpaese. Il colosso Rosneft, colpito dalle sanzioni internazionali al Cremlino, starebbe rivedendo il network internazionale delle sue partecipazioni. In Italia, oltre a Pirelli, è azionista della Saras dei Moratti. La domanda sorge spontanea: che farà Rosneft della sua quota in Saras?
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