Rispunta l’ipotesi di unione tra Una Hotels e Atahotel, cioè tra l’ex polo alberghiero della Baldassini Tognozzi Pontello della famiglia Fusi, finito in concordato, e quello un tempo della famiglia Ligresti, ora in pancia a Unipol. Il dossier di matrimonio fra le due catene riemerge, mentre restano sul tavolo le quattro offerte di acquisto per Una Hotels, azienda in mano alle banche creditrici (in particolare Unicredit, Mps e la stessa Unipol) esposte per 500 milioni di euro sull’ex-gruppo dei Fusi: cioè le due proposte (per la gestione più gli immobili) del gruppo americano Starwood alleato a Prelios e all’iberica Melia con l’assistenza di Mediobanca da una parte e quella di Orion e di Hotusa dall’altra. Inoltre ci sono le due altre offerte (per la sola gestione) degli spagnoli di Nh Hotels, ma anche del consorzio formato da Tamburi Investment Partners e Alpitour. Resta da capire cosa succederà ora. Nell’ultima settimana, secondo i rumors, ci sarebbero stati incontri fra l’advisor Colombo Associati e le banche per discutere del futuro di Una Hotels. È il caso di notare che Unipol è coinvolta sia su Una Hotels sia su Atahotel. Di sicuro, il settore alberghiero in Italia sembra di fronte a un consolidamento. Possibile aggregatore potrebbe essere il Fondo Strategico Italiano, già entrato nel capitale della catena di Rocco Forte. Proprio per il fondo di Maurizio Tamagnini di recente era stato ipotizzato un ruolo anche su Una Hotels e Atahotel. In ogni caso, se la strada dell’unione non si concretizzerà, sembra che le banche sceglieranno due dei quattro potenziali acquirenti con i quali continuare negoziati in esclusiva.
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