Di sicuro la quotazione delle matite Fila e’ tra le piu’ attese di inizio anno, ma ora il pallino passa al via libera dei sottoscrittori della Spac Space, che si troveranno nei prossimi giorni in assemblea per votare il via libera alla fusione con Fila. Le aspettative sono per il si’ all’operazione, ma un numero troppo alto di recessi potrebbe bloccare il matrimonio. Il nodo resta la valutazione di Fila: oltre 7 volte il Mol. E’ corretta o troppo generosa? L’unione con Space, la Spac (Special Purpose Acquisition Company) di diritto italiano promossa da figure di rilievo nel mercato finanziario italiano (Gianni Mion, Sergio Erede, Roberto Italia, Carlo Pagliani, Edoardo Subert, Alfredo Ambrosio e Elisabetta De Bernardi) potrebbe far nascere una societa’ quotata con un valore di mercato di circa 300 milioni di euro di cui un terzo flottante: con 228 milioni di equity e 63 milioni probabili in aumento di capitale. L’operazione, come detto, e’ pero’ subordinata al via libera delle assemblee e sara’ strutturata in diversi passaggi: Space infatti acquisira’ il 17,1 per cento di Fila con un esborso di 39,1 milioni. La Spac rilevera’ il 13,1 per cento di Intesa Sanpaolo, che uscira’ totalmente dal capitale, e il 4 per cento di Palladio-Vei che restera’ con una quota attorno al 10,4 per cento. Il seguito dell’operazione sara’ correlato al recesso o meno degli azionisti di Space. Nel caso non venga esercitato recesso, verranno distribuite le riserve agli azionisti di Space, che al momento del lancio della Spac un anno fa avevano messo sul piatto 134,6 milioni di euro: se tutti gli azionisti voteranno si all’operazione, torneranno ai sottoscrittori 2 euro per azione (rispetto ai 10 del Nav). In caso contrario, la cassa in eccesso sara’ utilizzata per riacquistare le azioni dei sottoscrittori. Nell’ultima parte del processo di integrazione, partira’ l’aumento di capitale di Space a favore di Fila: con una quota che potra’ variare da 63 milioni (nel caso non ci sia recesso) fino a 50 milioni (in caso di massimo recesso). Nella nuova compagine la famiglia Candela avra’ il 52,2 per cento delle azioni, il 10 per cento restera’ a Palladio, mentre il 34,4 sara’ di Space e il restante 2 per cento dei manager. I soci avranno un lock up da 6 a 18 mesi. Massimo Candela sarà amministratore delegato e Gianni Mion presidente non esecutivo. Lazard e Leonardo&Co sono stati advisor finanziari dell’unione. L’operazione serve a consolidare la crescita internazionale dell’azienda. Gia’ oggi Fila genera i due terzi del suo Ebitda e del suo fatturato fuori dall’Italia: in America del nord nasce il 28 per cento del giro d’affari, in centro e sud America il 21 per cento, in Europa il 49 per cento di cui il 27 per cento in Italia. Nel resto del mondo il restante 1 per cento. Oggi Fila ha un fatturato di 228 milioni di euro, con un Mol di 40 milioni (con un Ebitda margin del 17,5 per cento) e un debito di circa 57 milioni che verra’ totalmente calcellato al termine dell’operazione con Space.
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