Enel ha dato il via libera in questa settimana alla cessione delle sue attività in Slovacchia: due giorni fa è infatti stato avviato ufficialmente il processo per la vendita degli asset di Slovenske Elektrarne: centrali per le quali si starebbe profilando, secondo i rumors, un’offerta congiunta della russa Rosatom e della ceca Cez.
Nei giorni scorsi è infatti stato affidato l’incarico per la cessione del 66% posseduto dal gruppo italiano nella società slovacca. Sono state scelte come consulenti finanziari Deutsche Bank e Bnp Paribas. E, assieme a queste decisioni, secondo le indiscrezioni, nei giorni scorsi il gruppo guidato da Starace avrebbe dato anche incarichi per le altre dismissioni in programma di asset nell’Est Europa e, per ultimo, per il riassetto di Endesa in Spagna.
Le centrali slovacche. Il processo di raccolta degli interessi e delle offerte in Slovacchia è quindi iniziato e si vaglieranno i risultati tra qualche mese. Ora Deutsche Bank e Bnp Paribas dovranno prendere in considerazione i potenziali acquirenti.
Le attività in vendita potrebbero avere un valore attorno ai 3 miliardi di euro. Ma si tratta di un valore indicativo e per ora non certo, in quanto il prezzo dovrà tenere conto del corretto perimetro di vendita e inoltre avrà un ruolo cruciale il piano di investimenti, richiesto dal governo slovacco, per la centrale nucleare di Mochovce e la costruzione del terzo e quarto reattore. Uno dei nodi da sciogliere è infatti la conclusione dei lavori della centrale nucleare, un obiettivo per il quale è sceso in campo lo stesso governo slovacco. Molti dei compratori si sarebbero infatti detti interessati ad alcuni asset, ma non alla centrale.
Secondo indiscrezioni, sarebbero già scesi in campo con manifestazioni d’interesse formali alcuni colossi dell’energia dell’Est Europa. Gli ultimi rumors, riportati dal quotidiano locale Lidove Noviny, riferiscono di un’offerta congiunta arrivata da parte della societa’ ceca Cez che potrebbe unire le forze con il colosso russo statale Rosatom, espressione del Cremlino. In particolare, Cez potrebbe tenersi, dopo lo spezzatino, gli impianti idroelettrici.
Ma tra gli interessati potrebbe esserci anche un gruppo cinese e la compagnia ceca Energeticky prumyslovy holding (Eph).
Le altre cessioni e la Spagna. Ma la Slovacchia non è l’unico dossier sul tavolo. Negli ultimi giorni sarebbero stati dati incarichi anche ad altre banche per esplorare un programma più ampio di cessioni che complessivamente dovrebbe raggiungere un target di 4,4 miliardi di euro
Fra le dismissioni possibili di Enel si parla anche delle attività in Romania, mentre sembra meno probabile una cessione (almeno per ora) delle attività in Russia. C’è poi il mercato spagnolo. Anche in questo caso sarebbero in corso colloqui con alcuni potenziali advisor bancari che dovrebbero studiare un riassetto per Endesa. Resta ca capire cosa succederà in Spagna: un recente report di Ubs ha ipotizzato che Enel potrebbe scindere le attività sudamericane di Enersis per portarle sotto il proprio controllo.
Quindi il focus di Endesa si sposterebbe totalmente sulla Spagna ed Enel potrebbe poi procedere alla cessione di una quota di Endesa aumentando il flottante della controllata spagnola che attualmente è solo dell’8%. Solo ipotesi per ora. Tanto che, circa la possibilità di un disimpegno dal mercato spagnolo, Francesco Starace ha spiegato che Endesa resta parte integrante del gruppo. Ma la nomina di un advisor sul dossier potrebbe essere preludio a un riassetto (quindi non un disimpegno) delle attività iberiche, che potrebbe diventare più chiaro dopo l’estate.