Si avvia verso la soluzione il complesso nodo del debito di Alitalia. Malgrado le discussioni difficili delle ultime settimane, le banche (Intesa Sanpaolo, Unicredit, Mps e Popolare di Sondrio) dovrebbero essere arrivate a trovare la quadratura del cerchio con la società. L’ultimo tassello a cui trovare posto nel mosaico della ristrutturazione, era quello sulla posizione debitoria della Popolare di Sondrio, esposta per 90 milioni con Alitalia, somma considerevole per le dimensioni dell’istituto.
Tuttavia dovrebbero essere sulla strada della soluzione positiva le discussioni con l’istituto guidato da Mario Alberto Pedranzini . E anche le trattative con Mps sarebbero ormai state risolte positivamente nei giorni scorsi.
Insomma, i sacrifici necessari al salvataggio di Alitalia sarebbero stati accettati anche da questi due istituti, dopo che i due maggiori creditori (cioè Intesa Sanpaolo esposta per 280 milioni e Unicredit per 140 milioni) avevano già approvato in linea di massima il piano.
La compagnia emiratina Etihad, per dare seguito al salvataggio, chiede la rinegoziazione di 565 milioni di debito. L’esposizione complessiva della flotta italiana è infatti di circa un miliardo, se si aggiungono i debiti sugli aeromobili.
L’ipotesi su cui ormai si starebbe trovando un accordo è la cancellazione di un terzo del debito (180 milioni) e la conversione in azioni (probabilmente con un convertendo a 2-3 anni) dei restanti due terzi (cioè 380 milioni).
Le banche maggiormente coinvolte nel salvataggio saranno Intesa Sanpaolo e Unicredit con un sacrificio in termini di cancellazione del debito proporzionalmente maggiore. Mps e soprattutto Popolare di Sondrio dovrebbero invece convertire i loro debiti in azioni in maggiore misura.
Di sicuro, si tratta di un sacrificio importante per le banche che avevano già dovuto subire pesanti write-off nel primo salvataggio di Alitalia.
Ma alla fine, oltre alle pressioni determinanti del Governo e a un senso di responsabilità generale, avrebbe avuto un ruolo cruciale il via libera da parte delle banche al piano industriale di Alitalia. Il piano infatti ha ottenuto il consenso degli istituti e, se rispettato, potrebbe permettere alle banche di recuperare parte delle risorse assorbite dal salvataggio della compagnia italiana.