Banca Carige procede verso un aumento di capitale che sarà, con ogni probabilità, con il maxi-sconto, mentre la Fondazione anticipa a oggi il momento della verità sul progetto Lanterna, ovvero sul futuro della partecipazione nella banca. Sono giorni cruciali a Genova per il riassetto del gruppo guidato da Piero Montani. Le due vicende, da una parte la dimissione di un pacchetto residuo (attorno al 10%) della banca posseduto dall’Ente e dall’altra la ricapitalizzazione necessaria da 800 milioni, stanno procedendo in questi giorni a braccetto. La Fondazione ha necessità di vendere ancora azioni per rimettere in piedi i propri conti e per avere un minimo di risorse per non essere diluita eccessivamente in aumento di capitale. Il consiglio di indirizzo e di amministrazione dell’ente sono stati convocati in seduta congiunta oggi pomeriggio per aggiornarsi sulle mosse da compiere per ridurre la partecipazione in Carige, ora al 29,8%, prima dell’avvio della ricapitalizzazione da 800 milioni che al momento è in calendario per il 16 giugno.
Fino a mercoledì sera sera i consiglieri dell’Ente erano stati preallertati per il 9 giugno. Non è noto il motivo della convocazione d’urgenza avvenuta ieri mattina. Ieri il presidente della Fondazione, Paolo Momigliano, era a Roma per un incontro al ministero del Tesoro: probabilmente per fare il punto della situazione prima di sottoporre ai consigli le opzioni sul tavolo.
L’intenzione dell’Ente, supportato dall’advisor Imi, è quella di cedere un ulteriore 10% prima dell’avvio della ricapitalizzazione in modo da scendere sotto al 20%. Negli ultimi consigli tenutisi la scorsa settimana, la Fondazione aveva confermato il mandato a Imi per la cessione di un pacchetto del 10 % fuori mercato trattando con 2-3 soggetti che avevano presentato manifestazioni di interesse all’ingresso in Carige. Si parla di hedge londinesi e americani. Tra i nomi che circolano ci sarebbe quello della Time and Life di Raffaele Mincione, il finanziere già socio di Bpm. Con Mincione ci sarebbero stati contatti, anche se per ora non sarebbero sfociati in nulla.
Nel frattempo, il management di Carige è al lavoro per definire la tempistica dell’aumento assieme gli 8 istituti che compongono il consorzio di garanzia (Mediobanca, Citigroup, Credit Suisse, Deutsche Bank, Unicredit, Commerzbank, Nomura e Banco Santander): si lavora per l’avvio il 16 giugno e in questo caso il cda della banca per determinare le condizioni dell’aumento e soprattutto il prezzo di emissione delle nuove azioni si terrà giovedì 12 giugno: su quest’ultimo punto, secondo i rumors, dovrebbe essere deciso uno sconto sostanzioso, compreso tra il 30 e il 40%. Tutto dipenderà dall’atteso via libera di Consob con gli ultimi dettagli informativi della documentazione del prospetto, a condizione che le vicende giudiziarie riguardanti l’ex presidente Giovanni Berneschi non ritardino tutta la procedura per la necessità di effettuare ulteriori controlli.