E ora i magnati turchi si vogliono comprare i porti delle isole greche

Non sarà facile cedere i porti turistici delle isole greche, dismissioni che rientrano nel mega-programma deciso dal governo di Atene per mantenere gli impegni presi con l’Unione europea e avere un gettito di oltre 20 miliardi di euro. Proprio in queste settimane sono infatti attese le offerte per il progetto Nereidi, cioè il nome scelto per il programma di privatizzazione dei porti e delle marina greche che saranno date in concessione a privati: le prime marine in vendita sono quelle di Alimos, Hydra, Poros e Nea Epidaurus. Il progetto di dismissioni è stato affidato al fondo Hradf (cioè l’Hellenic Republic Asset Development Fund). I maggiori candidati per l’acquisto sembrano i gruppi turchi. Si sa che fra greci e turchi storicamente le relazioni non sono mai state buone, ma sembra proprio che le aziende turche potrebbero sfruttare il momento difficile della Grecia.
In campo per acquistare i porti turistici delle isole greche sarebbero scesi gruppi immobiliari greci e di Istanbul, fondi di private equity statunitensi e inglesi ma anche un gruppo italiano: cioè Azimut Benetti, storico gruppo italiano degli yacht di proprietà dell’imprenditore Paolo Vitelli.
Azimut Benetti avrebbe studiato il dossier a lungo, ma la base d’asta per le marine di Alimos, Hydra, Poros e Nea Epidaurus sarebbe alta e alcuni dei possibili compratori (tra cui la stessa Azimut Benetti) starebbero quindi valutando la possibilità di ritirarsi dalla procedura d’asta.
Inoltre la società di Vitelli potrebbe decidere di lasciare l’asta sui porti turistici greci per partecipare nelle prossime settimane all’acquisto del porto di Imperia, ormai dichiarato fallito dal Tribunale della città ligure e un tempo di proprietà dell’ex-impero immobiliare di Francesco Bellavista Caltagirone.
Ne frattempo, tornando alla vendita dei porti di Alimos, Hydra, Poros e Nea Epidaurus, le chance maggiori sarebbero quelle di alcuni gruppi immobiliari greci e turchi oltre che quelle di alcuni private equity. In particolare, potrebbero fare un’offerta il gruppo greco Lamda Development e quelli turchi Global Liman Isletmeleri e Dogus Holding, quest’ultima una delle maggiori conglomerate di Istanbul attiva nel settore bancario, delle costruzioni e turistico. Proprio Dogus Holding ha infatti già comprato porti turistici nelle isole di Corfù e Lefkas.
Le dismissioni delle marine di Alimos, Hydra, Poros e Nea Epidaurus rappresentano tuttavia soltanto l’inizio del programma di privatizzazioni avviato dall’Hellenic Republic Asset Development Fund. L’elenco, dopo che sarà completata questa prima fase di cessioni, è destinato a crescere con l’asta per altre marine greche: cioè quella di Lavrion vicino ad Atene, Chios e di Argostili (capitale dell’isola di Cefalonia, la più grande delle Isole Ionie). In uno dei futuri lotti che il governo greco metterà sul mercato ci dovrebbe essere anche in programma la vendita del porto turistico dell’isola di Santorini, tra i più noti nelle Cicladi.