Cosa fara' Fiat nel 2014? Tutti gli addetti ai lavori attendono al varco il Lingotto dopo l'acquisizione del 100% di Chrysler, un'operazione che era attesa da tanto tempo e che finalmente si e' concretizzata dopo l'accordo raggiunto con Veba, veicolo del sindacato americano. Ma ora, secondo i rumors, dovrebbe venire il bello.
Si' perche' l'accordo con i sindacati statunitensi era atteso e sembrava solo questione di tempo e prezzo, ma quello che succedera' da ora in avanti e' tutto da scrivere ed imprevedibile. Il Lingotto e' diventato un gruppo ancora piu globale ma si trova, rispetto ai competitor piu' accreditati, con qualche casella da riempire nel tempo: e' infatti forte in soli tre mercati come Italia, Brasile e Stati Uniti. E' pur vero che gli Usa sono un mercato enorme, ma Fiat-Chrysler e' ad esempio poco presente in Asia. A indicare queste caselle da riempire e' stato il Wall Street Journal che ha focalizzato anche l'attenzione sul debito del gruppo, pari a ben 28 miliardi di euro e sulla dote minore rispetto ai competitor di investimenti in ricerca e sviluppo. Cosi' il Financial Times e' arrivato a prevedere che nel 2014 il Lingotto potrebbe fondersi con la casa americana e quotarsi a Wall Street, per poi emettere un bond convertibile da meno di 1,5 miliardi di dollari per ridurre il debito. Altri rumors darebbero invece come possibile un aumento di capitale. Tra le altre ipotesi che invece circolano ci sarebbe anche un gettonato e affascinante progetto che per ora non ha mai preso corpo: cioe' la quotazione della Ferrari. Per ora l'Ipo della rossa di Maranello e' sempre stato smentita, anche se Sergio Marchionne qualche tempo fa ha indicato in 5 miliardi di euro il valore prevedibile del marchio. Tuttavia dopo il raid di Fiat su Chrysler le prospettive potrebbero cambiare e Ferrari (controllata al 90 per cento dal Lingotto) potrebbe sfruttare il momento magico delle Ipo per il lusso e il Made in Italy.