Lo scorso 2 giugno questo blog era stato anticipatore delle vicende societarie e sportive di questi giorni dell'Ac Milan. Con il ruolo crescente (e sempre meno paziente) di Barbara Berlusconi non solo verso la guida tecnica di Massimiliano Allegri, ma anche verso la gestione societaria di Adriano Galliani. Siamo dunque arrivati alla resa dei conti? Secondo le indiscrezioni Allegri si giocherà la riconferma nelle prossime partite tra campionato e Champions League, ma quello che emerge sempre di più è la volontà di Barbara Berlusconi, appoggiata dal padre, ad avere un peso maggiore nelle scelte societarie. Fin qui tutto abbastanza prevedibile. Meno prevedibile, invece, è quello che potrebbe succedere all'assetto societario del Milan nel futuro prossimo. Fininvest (e soprattutto Silvio Berlusconi) hanno sempre smentito un disimpegno. Ma, negli ambienti finanziari, l'impressione è un'altra. Come è ormai noto Fininvest non può più spendere decine di milioni di euro per ingaggiare i migliori giocatori e anche i cugini interisti hanno mostrato che aprire il capitale ai nuovi magnati dei Paesi emergenti non è poi così difficile. Il caso Moratti-Thoir insegna. Il Milan, rispetto all'Inter, ha ottenuto una maggiore eco internazionale in Russia, Paesi del Golfo e Medio Oriente. Cioè le zone dove oggi sono presenti i nuovi milionari. E, secondo i rumors, qualche milanista eccellente sarebbe già al lavoro per trovare una soluzione. Resta il maggior nodo da sciogliere: la famiglia Berlusconi è sempre stata recalcitrante ad aprire il capitale, anche a soci di minoranza. Ma la domanda che circola in ambienti finanziari è questa: è meglio cedere una quota del Milan ora, in una fase in cui ha ancora un palcoscenico internazionale cui mostrarsi, o fra alcuni anni, quando forse il valore del brand potrebbe essere meno attraente?
Di seguito il link all'articolo dello scorso 2 giugno in cui si anticipavano gli eventi di questi giorni in casa rossonera.