Cieli burrascosi per Alitalia. La compagnia ha chiuso il 2012 con un risultato netto, dopo accantonamenti e oneri straordinari, negativo per 280 milioni, con perdite in forte aumento rispetto ai 69 milioni del 2011. Il debito è salito a 1,028 miliardi e la liquidità si è contratta a 75 milioni. Il prestito dei soci sarà di 95 milioni.
Rivoluzione anche ai vertici dell'azienda. L'amministratore delegato Andrea Ragnetti si è dimesso non avendo più la fiducia dei soci. E ora? L'ex-compagnia di bandiera, grazie al prestito degli azionisti, ha ancora alcuni mesi di autonomia ma già si pensa al dopo. Air France, alle prese con i problemi in casa propria, non sembra per ora avere intenzione di prendere il controllo del gruppo italiano. Ma c'è chi starebbe guardando la situazione, anche se per ora da spettatrice: sarebbe il colosso russo Aeroflot, che già qualche anno fa era interessato ad Alitalia. I manager del gruppo moscovita avrebbero mostrato a parole interesse per la società italiana, anche se per ora non ci sarebbero state discussioni dirette. Tutto dipenderà dalla volontà, o meno, dei soci Alitalia di aprire una trattativa anche con gruppi stranieri diversi da Air France, che ha una prelazione sulle quote degli altri azionisti fino all'ottobre di quest'anno.