Yonghong Li cerca soci cui affiancarsi nella compagine azionaria del Milan. Non è una novità quanto uscito negli scorsi giorni. E’ stata riportata all’attenzione della cronaca quanto da mesi, cioè dal giorno successivo al closing, si sapeva. Mr Li non può continuare con le sue forze nell’avventura rossonera e starebbe sondando potenziali co-investitori. Le vere novità, al contrario, potrebbero essere due. La prima, come indicato dall’agenzia Reuters, è che Mr Li starebbe cercando anche investitori europei (addirittura italiani). Questa’ultima opzione è stata smentita dal Milan. Infatti, se fosse vera, sarebbe un’informazione rilevante, in quanto vorrebbe dire che Mr Li non ha alcun investitore cinese disposto a credere in lui, tanto più dopo la stretta del governo di Pechino. E che lo sbandierato progetto Cina potrebbe non essere così dirompente. Ma, per fortuna, il Milan ha smentito in questo dettaglio la Reuters.
C’è poi un altro aspetto che questa rubrica è in grado di anticipare. Alcune fonti finanziarie confermano a questa rubrica l’attività di ricerca di investitori da parte di Mr Li. Niente di nuovo si dirà. Ebbene la novità è la valutazione che Mr Li avrebbe in mente per una minoranza del Milan: un 25 per cento verrebbe valutato più o meno 200 milioni di euro per una valutazione complessiva del club di 800 milioni di euro (escluso il debito). Quindi dopo appena pochi mesi il valore del club è lievitato: ai tempi del closing il Milan era stato valutato (esclusi i debiti per 220 milioni) circa 520 milioni di euro. Guarda caso i 200 milioni di euro che Mr Li punta ad incassare è la cifra che la Rossoneri Sport deve a monte al fondo Elliott: ad ottobre del prossimo anno scadrà infatti la tranche da 180 milioni (più interessi) dovuta al fondo statunitense. Insomma, se mai entrerà un socio di minoranza a quella cifra, potrebbe essere rimborsato il debito più pesante verso Elliott, cioè quello della holding. Resta da vedere se tutto quadrerà per il verso giusto: per ora di concreto ci sono infatti soltanto le trattive per il rifinanziamento in atto con Goldman Sachs e Merrill Lynch.