Banca Ifis verso la conquista della banca dei farmacisti: Farbanca

Arrivano le offerte per Farbanca, banca dedicata al mondo della farmacia e della sanità di proprietà della Popolare di Vicenza, ma confluita nella bad bank dopo il passaggio dell’istituto veneto a Intesa Sanpaolo.
Le proposte vincolanti, secondo le indiscrezioni, sarebbero state recapitate nel week end. Sarebbero arrivate da parte di Banca Ifis, dal gruppo finanziario londinese Blue Skye e da Atlas, il gruppo americano guidato da Bob Diamond che proprio oggi si troverà a Milano per una serie di appuntamenti.
Il ruolo di favorito, sempre secondo i rumors, sarebbe per la banca veneziana: non soltanto per le sinergie, più rilevanti rispetto a quelle che potrebbero mettere in atto i fondi, ma anche per l’atteggiamento da parte di Banca d’Italia, che sarebbe più favorevole a un’acquisizione da parte di un soggetto strategico rispetto a quella di un fondo di private equity.
Banca Ifis era già cresciuta con l’acquisto alcuni anni fa di Interbanca rilevata da General Electric. C’è da dire che l’istituto punta all’espansione nel mondo della sanità: Ifis ha infatti lanciato ormai da alcuni anni Banca Ifis Pharma ed è di recente entrata nel settore con la business unit Farmacie.
Al lavoro su Farbanca sono i commissari, assistiti da Mediobanca, che hanno ricevuto il compito di cedere attività del valore di 1,5 miliardi (fra le quali c’è anche Banca intermobiliare) dopo la cessione di Popolare di Vicenza e di Veneto Banca a Intesa Sanpaolo. Fino all’operazione di salvataggio delle venete, Farbanca faceva capo alla capogruppo Banca Popolare di Vicenza (con il 70,77% del capitale), ma erano iscritti al libro soci circa 450 piccoli azionisti, prevalentemente farmacisti. La base di partenza per le offerte partirebbe dal «book value» del gruppo: 60 milioni di euro ai quali dovranno essere aggiunti i capitali necessari a rifinanziare le linee attualmente esistenti.