Il gruppo Manutencoop, tramite una società veicolo, lancia una nuova emissione obbligazionaria, con l’assistenza di Jp Morgan e Unicredit, di un ammontare pari a 420 milioni. Il roadshow è previsto prima a Londra, poi a Parigi e Francoforte. Ad emettere l’obbligazione sarà una newco, la Cmf Spa.
Oggi Manutencoop fa capo a una serie di soggetti finanziari (tra i quali diversi fondi di private equity tra cui Private Equity Partners, Mp Venture, Finint, Idea Capital Funds e 21 Investimenti, oltre a Unipol Banca e Mediobanca) che complessivamente detengono il 33% del capitale e che, da tempo, stanno valutando un’uscita dalla compagine.
Allo stesso tempo il socio di controllo Manutencoop Società Cooperativa (Msc) attualmente ha il 67% del capitale. Proprio questo pacchetto azionario verrebbe trasferito nella newco Cmf Spa.
Con i proventi derivanti dalla nuova emissione obbligazionaria, insieme all’utilizzo di quasi tutta la dotazione di cassa (circa 160 milioni di euro) che c’è oggi in società, Manutencoop prevede di rifinanziare l’attuale obbligazione di 300 milioni (con cedola del 8,5%), pagare i debiti (il cosiddetto “vendor loan”) della cooperativa verso gli azionisti di minoranza (quindi i fondi di private equity), pagare la quota azionaria detenuta dai fondi di private equity stessi, rifinanziare il debito bancario esistente in azienda oltre a pagare le commissioni agli advisor.
La leva finanziaria di Manutencoop, post nuova emissione obbligazionaria, dovrebbe così aumentare, passando secondo indiscrezioni da un livello odierno pari a 1,8 volte (come parametro debito netto/ebitda) a 4 volte.
Il tutto in un momento cruciale per la vita dell’azienda, sotto il faro dell’Antitrust (che ha comminato una sanzione per un ‘cartello’ che riguarda un appalto per le pulizie nelle scuole) con il rischio dell’esclusione da altre gare lanciate da Consip in quanto (secondo il parere dell’Anac) sarebbero venuti a mancare i profili di professionalità in seguito aalle sanzioni dell’Antitrust. Senza contare che sono stati azzerati i vertici di Consip, e quindi ci sarà un cambio della governance dell’interlocutore principale di Manutencoop.
Come da prospetto informativo della nuova emissione obbligazionaria di Manutencoop, è previsto che l’obbligazione sia emessa a livello di holding company: solo dopo che saranno stati liquidati i fondi di private equity (con le risorse rinvenute dalla nuova emissione obbligazionaria), ci sarà una fusione con la società operativa Manutencoop.
Arriva così a conclusione il riassetto azionario del gruppo, da diverso tempo in stand-by anche in seguito alle vicende di cronaca di questi ultimi mesi. Nel passato si erano infatti interessati all’azienda, per acquistarne il controllo, diversi grandi fondi di private equity come ad esempio Bc Partners e Pai, interesse che però non si è alla fine mai concretizzato.
In merito all’articolo dal titolo “Manutencoop lancia bond da 420 milioni”, Manutencoop Facility Management S.p.A. (“MFM” o la “Società”) precisa che non esiste
alcun parere dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (“Anac”) in cui l’Anac affermi, come invece riportato nel pezzo, che per MFM sarebbero venuti a mancare “profili di professionalità” in
seguito alla sanzione comminata dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.