Come sara’ la galassia economico-finanziaria di Berlusconi tra qualche anno? Me lo sono chiesto in questi giorni, in coincidenza della parabola politica del Cavaliere. L’uomo e’ sempre capace di grandi sorprese, ma da piu’ parti le vicende di questi giorni vengono viste come la fine di un’era. Cosi in questi giorni ho provato a sondare banchieri e avvocati d’affari. La domanda che sorge spontanea, al di la’ del destino politico di Silvio Berlusconi, riguarda il suo impero economico-finanziario. Come ne usciranno la Fininvest e le sue controllate Mediaset, Mondadori, Mediolanum e Ac Milan? Sul tema ci vorrebbe la sfera di cristallo, ma le risposte degli addetti ai lavori sono abbastanza univoche. Tutte previsioni, anche smentibili dai fatti, ma fra qualche anno l’impero della famiglia Berlusconi potrebbe cambiare faccia. Tuttavia a spingere verso questo nuovo assetto non sara’ tanto la parabola politica dell’ex-premier, quanto il cambiamento radicale del mercato. Si va verso una globalizzazione dei media e, secondo diversi addetti ai lavori, per Mediaset e Mondadori (gruppi preferiti dai figlia Marina e Piersilvio) si potrebbe profilare una fusione con un grande operatore internazionale, di uguale grado: come ad esempio la tedesca Bertelsmann che possiede (al pari della holding Fininvest) tv e giornali. La famiglia Berlusconi potrebbe, in questo modo, possedere una quota azionaria importante di un nuovo colosso europeo dei media e delle comunicazioni. E, se si guarda alle altre controllate del Biscione, e’ sul Milan che in un futuro si potrebbero puntare i riflettori. Come ha insegnato l’Inter di Moratti con l’indonesiano Thoir, ormai la direzione per i grandi club calcistici sembra quella dei Paesi emergenti: Asia, Russia e Medioriente. E’ pur vero che il Milan resta perimetro affettivo di Silvio Berlusconi e ora di sua figlia Barbara, ma e’ altrettanto vero che Fininvest non potra’ in un prossimo futuro sostenere le spese per una campagna acquisti capace di far sognare i tifosi rossoneri: colpa di un bilancio che ormai non e’ piu’ quello di altri tempi e, in piu’, colpito dalla sentenza Mondadori con i 500 milioni a favore della Cir dei DeBenedetti. Allora, tra i bene informati, la scommessa e’ che in futuro possa entrare nell’azionariato del club di via Turati un nuovo socio, magari un magnate russo o asiatico. Ora i tempi non sarebbero ancora maturi, la famiglia Berlusconi non ha intenzione di mollare la presa, ma la direzione futura sembra quella: anche perche’ un Milan ancora vincente, ha maggior capacita’ di attrarre capitali stranieri. Tranne che il Cavaliere, come spesso gli e’ riuscito, non riesca a sorprendere tutti, contro le previsioni di coloro che oggi, nella comunita’ finanziaria, prevedono fra qualche anno un impero della famiglia di Arcore non ridimensionato, quanto piu’ aderente alle nuove realta’ dei mercati internazionali.
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