Citylife procede verso il riassetto azionario. La lettera è datata 10 ottobre ed è indirizzata alle banche finanziatrici. Il tema è di rilievo: con questa lettera, della quale «Il Sole 24 Ore» è venuto a conoscenza, gli azionisti di Citylife, progetto di sviluppo nell’area Fiera a Milano e una delle riqualificazioni immobiliari più importanti in Italia, avvisano infatti gli istituti finanziatori sugli sviluppi immobiliari dell’area e sulla prospettiva, nel breve periodo, di un rimescolamento azionario della compagine, che oggi vede Generali primo azionista con il 67% del progetto affiancata ad Allianz (con il restante 33 per cento).
Ma quale è il disegno futuro? Secondo indiscrezioni Generali dovrebbe salire al 100% della compagine azionaria mentre Allianz procede verso l’uscita. Come contraltare del suo disimpegno azionario, il gruppo assicurativo tedesco avrà una delle torri, cioè quella firmata dall’architetto Arata Isozaki, più probabilmente altri asset.
Uno dei nodi del progetto immobiliare milanese resta quello dei finanziamenti bancari con il pool formato da EuroHypo, Banca Imi, Bpm, Credit Agricole, Mediobanca e Unicredit. Gli istituti hanno in pegno il 100% di Citylife. Fra poco scadranno 353 milioni dei 761 milioni di indebitamento (su 1,6 miliardi di linee di credito) e la società ha intavolato le discussioni per il riscadenziamento.
Il progetto Citylife è firmato dai più grandi nomi dell’architettura internazionale: cioè Zaha Hadid, Arata Isozaki e Daniel Libeskind. Tuttavia, nell’ultimo anno e mezzo, una serie di vicende (tra ritardi e instabilità societarie), hanno cambiato le prospettive iniziali.
Ad inizio giugno l’assemblea dei soci ha visto l’uscita di scena dell’amministratore delegato di Citylife, Claudio Artusi.Con il riassetto manageriale, Generali e Allianz hanno preso prima dell’estate in mano direttamente le redini dello sviluppo immobiliare milanese. Proprio il gruppo assicurativo di Trieste è cresciuto progressivamente nel capitale azionario negli ultimi due anni: nel 2011, dopo l’uscita di Lamaro, ha infatti acquisito anche la quota del gruppo Fonsai (il 27,2%) per 109,3 milioni di euro.
Ora i due soci starebbero decidendo, nel dettaglio, la destinazione delle tre torri previste dal progetto: una di queste sarà destinata a Generali e, alla luce delle ultime decisioni comunicate alle banche proprio il 10 ottobre scorso, sembra scontato che Allianz scelga quindi la torre firmata da Isozaki.
La vicenda dello sviluppo immobiliare di Citylife ha preso il via alla fine del 2005, quando è stato adottato il piano integrato di intervento da parte del Comune.
Il progetto puntava alla riqualificazione di un’area da oltre 365mila metri quadri all’interno dello storico quartiere Fiera a Milano. Ad aggiudicarsi il progetto, mettendo sul piatto oltre mezzo miliardo di euro, era appunto stata una cordata formata dai grandi assicuratori italiani.
Tra i principali soci, della prima ora, c’erano appunto il gruppo tedesco Allianz, la Generali e l’Immobiliare Milano Assicurazioni di proprietà del Gruppo Fonsai di Salvatore Ligresti, oltre alla Lamaro della famiglia Toti.
Oggi, a distanza di 8 anni, dei soci di quel progetto sono restati soltanto Generali e Allianz e l’imminente riassetto societario, che potrebbe essere ratificato dai rispettivi consigli di amministrazione, potrebbe dunque ulteriormente sparigliare le acque.