Dopo l’Inter bond e l’As Roma bond, ora è la volta del Milan bond. Regista resta Goldman Sachs, il colosso Usa protagonista in tutte le ultime operazioni su club calcistici.
Proprio Goldman sarebbe infatti, secondo i rumors raccolti, arranger dell’emissione che dovrebbe essere lanciata, dopo il complesso closing per il passaggio delle azioni del club rossonero (previsto se tutto andrà bene il 13 dicembre) dalla Fininvest alla cordata cinese. La banca Usa sarebbe al lavoro per rifinanziare il debito del Milan (sui 220 milioni) e la soluzione sarebbe quella obbligazionaria sulle orme di quanto studiato da Erick Thohir con l’Inter (per circa 300 milioni) e da James Pallotta con la Roma (per 200 milioni).
Ps: i cinesi hanno ufficialmente fissato il closing al 13 dicembre. C’è un aspetto che non mi torna. A me non è mai risultato un coinvolgimento del governo cinese, ma sbagliare è possibile e umano, soprattutto su una vicenda complessa come questa. Ora tanti addetti ai lavori, a differenza mia, puntano sulla presenza del governo di Pechino. La premessa: si parla, su varie agenzie e giornali, di possibili ritardi nelle autorizzazioni delle autorità di Pechino al trasferimento dei denari (i 420 milioni) in Italia, tanto che una soluzione ponte potrebbe essere l’intervento di banche estere (con il pagamento di onerose commissioni aggiungo io). Al punto che ieri Ses è intervenuta con comunicato per stabilire la data del closing al 13 dicembre. Ora non mi torna una cosa e faccio una domanda: dato per scontato che l’operazione in questione sarà pesantemente a debito, perché il Governo di Pechino, che su alcuni giornali è stato dato come direttamente coinvolto nella transazione con un ruolo di primo piano, dovrebbe ritardare un’operazione dove lui stesso è protagonista? Sarebbe un contro senso. Delle due l’una quindi: o il governo di Pechino nell’operazione non ha alcun ruolo (opzione più probabile) oppure i soldi dovranno arrivare prima dei tempi prestabiliti, cioè prima del closing del 13 dicembre.