Mps, Profumo e Viola indagati per Alexandria e Santorini. Il documento della Consob tedesca

L’ex presidente di Mps Alessandro Profumo e l’attuale amministratore delegato Fabrizio Viola sono indagati per i reati di falso in bilancio e manipolazione del mercato. L’ipotesi dei magistrati senesi e’ che i bilanci dal 2011 al 2014 siano stati falsati da una rappresentazione non corretta dei derivati Alexandria e Santorini. La banca ha risposto ancora stamattina alla notizia dell’indagine “precisando ancora una volta che le operazioni in questione sono state poste in essere dalla vecchia gestione della banca e dagli ex manager mentre la nuova dirigenza ha dapprima posto sotto esame tali operazioni e effettuando, motu proprio, un restatement di bilancio per poi chiudere le operazioni diminuendo drasticamente la rischiosità di tali strumenti”. Dunque dove sta la verita’? La verita’ sta nel mezzo. Nel senso che e’ vero che i bilanci tra il 2011 e il 2014 erano falsati ed e’ altrettanto vero che tutti sapevano che c’era il rischio che i bilanci fossero falsati, con contromisure da parte del management che sono state poca cosa rispetto all’entita’ del problema. La cosa piu’ grave, a mio avviso, e’ che nessuno ha fatto quasi niente, mentre nel frattempo venivano fatti due aumenti di capitale e presentati agli investitori dei dati storici di bilancio falsati. E che tutti sapevano (o quanto meno sapevano che ci fosse un grande rischio di bilanci falsati) e’ dimostrato da un documento che questa rubrica ha presentato in esclusiva l’8 gennaio scorso, che si aggiunge ai richiami della Bce. La data del documento e’ 6 febbraio 2014. Il foglio in questione che riporto è la risposta della Bafin, la Consob tedesca, alla Consob italiana con il quale la Bafin ha confermato a Consob che l’operazione fatta da Mps con Deutsche Bank era in realtà costituita da derivati. Proprio Deutsche Bank è stata controparte di Mps (nell’operazione Santorini) come lo è stata Nomura sull’operazione Alexandria. Su queste due operazioni la Consob stava indagando da diverso tempo (su impulso della Procura di Milano). Come è noto nel dicembre scorso fa la Consob era arrivata alla conclusione che l’operazione con Nomura (quindi Alexandria) era stata fatta in derivati e ha quindi imposto la rettifica dei bilanci 2014 e della semestrale 2015. Tuttavia non è stata chiesta la rettifica dell’operazione con Deutsche Bank (cioè Santorini), in quanto sono scaduti temporalmente i termini di rettifica sui bilanci. Ora mi chiedo: come è possibile che le stesse Authority possano arrivare a dare un giudizio su una vicenda tanto delicata con tempi così lunghi? La Bafin tedesca ha dato la sua risposta nel febbraio 2014, e per di più in modo perentorio sul fatto che quelli in questione fossero derivati. Malgrado ciò non è arrivato un giudizio su Santorini, che invece è arrivato da Consob solo per il 2014 e il bilancio 2015 (quindi per la sola operazione Alexandria). Come è noto Mps ha lanciato i suoi aumenti di capitale (l’ultimo nel maggio del 2015 ma in precedenza altri due aumenti dal 2011 in poi per complessivi 10 miliardi di ricapitalizzazioni) sulla base di bilanci 2014 e 2015 che si scoprono ora non conformi, mentre si evince che anche quello 2013 andava rettificato (se solo si fosse dato retta alla Bafin). Ora arrivano anche le indagini su Profumo e Viola, non colpevoli direttamente visto che sono arrivati ormai a cose fatte, ma che sicuramente potevano essere piu’ tempestivi nel mutare radicalmente situazioni che tutti (la Bce, la Bafin e la stessa documentazione contrattuale di Nomura e Deutsche Bank) indicavano come derivati. Come mai nessuno si e’ mosso, se non in gran ritardo? E come mai in Italia devono sempre intervenire le varie Procure per colpire situazioni di irregolarita’ finanziaria?

  • Fenoglio |

    Bafin si muove solo quando fa comodo – sul caso clamoroso dei derivati Deutsche 2009 (bilanci materialmente falsi) riapparso ieri su FT si è ben guardata dal muoversi altrimenti doveva chiudere Deutsche Bank.

  • Fenoglio |

    Bafin si muove solo quando fa comodo – sul caso clamoroso dei derivati Deutsche 2009 (bilanci materialmente falsi) riapparso ieri su FT si è ben guardata dal muoversi altrimenti doveva chiudere Deutsche Bank.

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