Milan, compra la stessa cordata cinese, ma evoluta. Lead investor Mr Li e Haixia. Compagine aperta ad altri soci

Di ora in ora si aggiungono nuovi dettagli sull’asse Milan-Cina. Il club rossonero è stato ceduto con una valutazione di 740 milioni. Ecco le informazioni certe mentre in Sardegna sono ormai stati firmati i contratti fra la cordata cinese e Fininvest. 1 punto) La cordata cinese (riunita nel veicolo Sino-Europe Investment Management Changxing) che compra il Milan è più o meno la stessa che ha trattato il club negli ultimi tre mesi con Sal Galatioto e Nicholas Gancikoff. Quindi nella sua struttura resta la stessa cordata che ha trattato in questi mesi, come anticipato ieri da questa rubrica. Tuttavia la cordata si è evoluta in qualche soggetto importante che prima non c’era e che ha aiutato a risolvere la situazione. Mr Li ad esempio era nella precedente cordata mentre Haixia non lo era o almeno per la precisione si è deciso il suo coinvolgimento solo nelle ultime settimane. Come mai? Il governo cinese stava cercando un veicolo con quale partecipare all’operazione e alla fine ha scelto questa società di asset management che ha un patrimonio di una decina di miliardi di euro. 2) Aspetto nuovo è che sono stati comunicati i lead investor. Investitore principale è infatti Mr Li, che come detto era già presente nella precedente compagine. Altro lead investor è Haixia Capital, importante per il legame con il governo di Pechino, che al contrario sarebbe entrato nel consorzio solo nelle ultime settimane. 3) Altro dettaglio importante. Il consorzio potrebbe vedere l’ingresso di qualche altro soggetto nelle prossime settimane: ad esempio Grs Capital e l’imprenditore delle rinnovabili Steven Zhen, dati per certi fino a un mese fa, al momento non ci sarebbero ma potrebbero far il loro ingresso nella società veicolo nelle prossime settimane. 4) Sal Galatioto e Nicholas Gancikoff della Galatioto Sports Partners, oltre allo studio Ripa di Meana, che hanno tenuto le trattative in questi mesi, hanno mantenuto un ruolo di advisor ma nelle ultime settimane sono subentrati Gianni Origoni Grippo Cappelli e Rothschild. Insomma, Galatioto e Gancikoff hanno avuto il merito di intavolare e avviare concretamente le discussioni. Al contrario, Rothschild e Gianni Origoni Grippo Cappelli hanno avuto il merito di dare l’accelerazione finale. Advisor di Fininvest sono stati invece Lazard, lo studio Chiomenti e Bnp Paribas. 4) La valutazione del club resta quella che questa stessa rubrica ha indicato: 740 milioni compresi i debiti. Come pure il piano di investimenti triennale per 350 milioni di euro. 5) Il contratto firmato, pur essendo preliminare, ha validità quasi definitiva, viste le trattative ormai troppo prolungate. Quindi si può parlare di quasi closing, visto che la finalizzazione fra qualche mese sembra ormai una formalità.