Scade oggi (alle 18) il termine per la presentazione delle offerte vincolanti per le quattro cosiddette good bank (Banca delle Marche, Banca Etruria, Cassa di Risparmio di Ferrara e Cassa di Risparmio di Chieti), proposte che devono arrivare sul tavolo della Banca d’Italia e di Roberto Nicastro, presidente dei quattro istituti: quindi con scadenza leggermente slittata rispetto al termine inizialmente fissato alla mezzanotte di ieri. Sul dossier restano in gara tre fondi, gli stessi che hanno fatto una due diligence finanziaria e industriale: cioe’ Apollo, Lone Star e Apax. Questi private equity, ancora in corsa per fare un’offerta vincolante sulle good bank, starebbero aspettando le ultime ore, prima della scadenza alle 18 di oggi, per finalizzare una proposta definitiva.
Ieri sono circolati rumors che indicavano Apollo come l’unico fondo ad aver presentato un’offerta. In realta’, la situazione appare ancora abbastanza fluida. Negli ultimi giorni, secondo le indiscrezioni, ci sarebbe stato parecchio scetticismo tra i private equity in gara, pronti a presentare un’offerta, ma a prezzi assai bassi rispetto alle attese iniziali: si parla di una valutazione addirittura inferiore ai 500 milioni Basta pensare che il prezzo desiderato inizialmente era di circa 2 miliardi, mentre la attuale valutazione da parte dei venditori si avvicinerebbe a 1,4 miliardi. La situazione delle banche italiane sicuramente non aiuta: a livello di valutazioni il settore e’ sprofondato negli ultimi mesi e i multipli attuali riflettono questa difficolta’ congiunturale, a maggior ragione se si pensa che per le good bank saranno necessari investimenti per il rilancio. Proprio su queste basi i private equity hanno rivisto le loro valutazioni e i loro piani industriali. Cosi hanno fatto Apollo, Lonestar (aiutato da McKinsey) e Apax (assieme ai consulenti di Bain). E proprio questo attento lavoro di analisi ha portato i fondi a richiedere piu’ tempo per le valutazioni. Resta da capire chi, e a quali prezzi, si fara’ avanti oggi alla scadenza delle 18. Non è escluso neppure che su alcune base si possa riaccendere l’interesse in extremis di qualche istituto: ieri, ad esempio, alcuni rumors riportavano il riposizionamento di Pop.Bari su Carichieti.
Affiancata da Societe Generale, come advisor finanziario, Oliver Wyman, per la consulenza strategia, e Chiomenti, per gli aspetti legali, Bankitalia potrebbe cosi’ decidere di mettere la patata bollente in mano agli istituti che hanno partecipato al salvataggio: a loro, infatti, toccherebbe iscrivere a bilancio una perdita in caso di vendita a un valore inferiore a quello individuato a fine aprile.
Il valore delle quattro good bank è stato fissato in poco più di 1,4 miliardi, con una svalutazione di 400 milioni rispetto al dato iniziale a causa di nuovi oneri di ristrutturazione necessari a garantire una redditività soddisfacente.
Nel dicembre scorso, il presidente di Abi, Antonio Patuelli, aveva spiegato che, se dalla vendita delle quattro banche risanate non verranno raccolti almeno 1,65 miliardi, il meccanismo di salvataggio prevede un conguaglio da parte delle altre banche.