Tre ragioni per cui Silvio Berlusconi (per ora) non cederà il Milan

Non si sono ancora totalmente cancellati gli echi della notizia di Bloomberg sulla cessione dell'Ac Milan da parte della Fininvest della famiglia Berlusconi. L'indiscrezione, che si basava sull'assegnazione di un incarico di advisor sulla vendita alla banca Lazard, è stata smentita prima dalla holding di via Paleocapa e, il giorno dopo, dallo stesso Silvio Berlusconi. Quindi? Tutte speculazioni? Le solite voci create ad arte? Per capire quello che sarà del Milan bisogna fare qualche passo indietro.

Negli ambienti finanziari si sa da tempo che la situazione in casa Ac Milan, nel rapporto con gli azionisti, è di questo tipo: Fininvest cederebbe il Milan anche domani, visto che assorbe cassa e non genera utili, ma a decidere del futuro rossonero è sempre stato solo e soltanto Silvio Berlusconi. Allora, partendo da questo presupposto, è mai successo che negli ultimi anni il Milan sia entrato in una trattativa seria con qualche gruppo disposto a comprarlo?

Per trovare l'unica trattativa, in qualche modo seria, bisogna risalire al 2009: a quel tempo aveva fatto un'offerta abbastanza seria per il Milan un gruppo finanziario di Dubai. Nello stesso anno, inoltre, aveva mostrato interesse per i rossoneri anche il gruppo Gazprom, data la consuetudine tra Silvio Berlusconi e Vladimir Putin. Proprio l'offerta di Gazprom, più che quella mediorientale, era riuscita a fare breccia, ma alla fine (con Fininvest d'accordo) aveva bloccato tutto all'ultimo proprio Silvio Berlusconi. Sempre nel 2009, l'imprenditore albanese Rezart Taci (amico di Adriano Galliani) si era detto disposto a comprare il Milan ma le sue mire erano state viste più come una trovata di marketing che altro.

Da allora, a dire la verità, poco è successo. Nel 2011 Silvio Berlusconi era volato a Mosca al compleanno di Putin e, raccontano le cronache di quell'eventi, l'ex-premier era stato avvicinato da un ricco imprenditore russo pronto a investire sul Milan. Ma quelle erano parole in libertà, dette fra l'altro a una festa. Si arriva quindi allo scorso anno. Diverse banche d'affari, senza un incarico diretto ma sotto traccia e in qualche modo stimolate da Fininvest, provano a sondare gli investitori esteri interessati. Viene fuori che ci potrebbe essere un gruppo cinese interessato a guardare il club rossonero, ma lì finisce. Berlusconi, impegnato tra politica e vicende giudiziarie, non pensa proprio a cedere i rossoneri.

Arriviamo a tempi più recenti. Dopo l'estate scoppia la querelle tra Adriano Galliani e Barbara Berlusconi. Alla fine, dopo la minaccia di dimissioni con annessa mega-liquidazione, Silvio Berlusconi stesso trova la quadratura tra la figlia e il fedele dirigente da una vita accanto a lui. I due trovano una convivenza forzata con il doppio ruolo di capoazienda, anche se con funzioni diverse e non sovrapposte.

Ma, in questa situazione di incertezza gestionale, cominciano a uscire indiscrezioni. Circa un mese fa trapela un rumors: Lazard avrebbe avuto un incarico per trovare soci per il Milan. Chi scrive questo articolo ne viene a conoscenza, ma la notizia non trova altre conferme tra le fonti finanziarie.  Anzi ne viene fuori una interpretazione che qui riporto per come mi è stata detta ma che sembrerebbe assai credibile. Ecco le tre ragioni per cui Silvio Berlusconi (almeno per ora) non cederà il Milan.

1) Alla figlia Barbara il padre avrebbe promesso maggiori investimenti per il prossimo campionato. Non sarà una campagna faraonica dei bei tempi passati, ma è facile pensare che venga data disponibilità di fare qualche buon acquisto. Probabile che venga deciso di cedere uno dei giocatori della rosa (El Shaarawy?) per ottenere un po' di liquidità. Insomma, Barbara è appena arrivata al timone del Milan e vuol fare vedere di saperci fare. Sarà difficile, piuttosto, che continui a reggere il precario equilibrio con Adriano Galliani.

2) La seconda ragione è squisitamente politica. Silvio Berlusconi è proteso a contendere a Matteo Renzi il ruolo di leader. Fra i due, dice chi frequenta i salotti politici, è stata trovata una certa sintonia su alcuni temi. Anzi, qualcuno scommette che proprio Renzi potrebbe riuscire a favorire la grazia per Berlusconi dalla condanna comminata dal Tribunale di Milano. Ma le elezioni politiche, se non quest'anno, potrebbero essere non poi così distanti nel tempo. Magari nel 2015. E Silvio Berlusconi non potrà presentarsi alle elezioni senza la creatura sportiva che tanti voti gli ha garantito in passato. Cedere la proprietà sarebbe riconoscere un momento di debolezza.

3) C'è poi un motivo economico. Silvio Berlusconi valuta il Milan quasi un miliardo di euro. Ma quale gruppo, in questo momento di mercato, è disposto a offrire così tanto soldi per un club di calcio? Nessuno. Quindi o scendono le pretese o un accordo è impossibile da raggiungere.

Quindi i tifosi rossoneri potranno o no vedere un nuovo socio (il Qatar della situazione con il Psg) comprare il Milan? Per ora sicuramente no, ma con il tempo (forse nel giro di due-tre anni) sicuramente si. Il Milan, come l'Inter, è destinato a diventare straniero, ma ora non sono ancora maturi i tempi.

Ps: un gossip. Perché la Bloomberg che ha dato la notizia è stata firmata da New York? La fonte in questione andrebbe rintracciata in uno degli advisor storici del mondo del calcio che ci sono nella Grande Mela. Non dimentichiamo che, malgrado il calcio non sia così famoso negli Usa, i maggiori consulenti (capaci di trattare la cessione dei club) sono proprio negli Stati Uniti.