Accelerazione nel processo di vendita del gruppo Grandi Stazioni, la società controllata al 60 per cento da Ferrovie dello Stato e al 40 per cento da Eurostazioni, di cui fanno parte Edizione Srl (Gruppo Benetton), Vianini Lavori (gruppo Caltagirone), Pirelli & C. (gruppo Pirelli) e Sncf Partecipations (Société Nationale des Chemins de Fer).
Nelle settimane passate Fs, gruppo guidato da Mauro Moretti, che è anche presidente di Grandi Stazioni, assieme agli azionisti privati avrebbero deciso di avviare il processo con la scelta del consulente finanziario: il focus sarebbe caduto su una lista di una ventina di banche d’affari, tra le quali starebbe avvenendo il beauty contest per scegliere l’advisor a cui conferire l’incarico per la vendita. La cessione rientra nel piano di privatizzazioni deciso dal governo.
Il valore che circolava tra i potenziali compratori per le attività del gruppo guidato da Gaetano Casertano (subentrato ai primi di febbraio a Fabio Battaggia) si aggirerebbe attorno ai 400 milioni di euro. Tuttavia, secondo fonti vicine a Fs, il perimetro potrebbe allargarsi con una valutazione doppia, attorno agli 800 milioni secondo i valori di mercato. Nel 2012 il gruppo ha chiuso con un fatturato di 200 milioni, in calo di 17 milioni sul 2011 e un utile netto di 21 milioni di euro (dagli 11 milioni dell’anno precedente). Le aree che hanno maggiormente contribuito al risultato sono state quelle delle locazioni e dei servizi ai clienti. Sempre nello scorso anno sono stati investiti 45 milioni di euro, di cui 13 milioni in lavori di riqualificazioni delle stazioni. L'indebitamento è stato di 198 milioni di euro, con un rapporto debiti finanziari-mezzi propri di 1,2.
La società che verrà ceduta (al 100%) avrà in pancia le attività commerciali e retail del gruppo con le relative licenze ma anche lo sviluppo commerciale degli spazi pubblicitari presenti nel network. Interessati all’acquisizione, secondo i rumors, potrebbero essere fondi infrastrutturali.
Fin dalla sua costituzione nel 2000 l’azienda, grazie a un piano di investimenti da 800 miliardi delle vecchie lire, ha avuto come obiettivo quello di riqualificare, valorizzare e gestire le tredici principali stazioni ferroviarie italiane: cioè Milano Centrale, Torino Porta Nuova, Genova Brignole e Genova Piazza Principe, Venezia Mestre e Venezia S. Lucia, Verona Porta Nuova, Bologna Centrale, Firenze Sm Novella, Roma Termini, Roma Tiburtina, Napoli Centrale, Bari Centrale e Palermo Centrale. Un network attraversato ogni anno da 600 milioni di persone e con 1,5 milioni di metri quadrati di beni immobiliari.
Attualmente la società è impegnata, in quanto aggiudicataria della relativa gara, a qualificare la stazione di Roma Tiburtina e sta anche realizzando un mega-parcheggio per la Stazione Termini.