Bpm e Banco, allo studio la governance. Tanti i nodi: a cominciare dall'integrazione Akros-Aletti

Proprio lo scorso sabato questa rubrica ha dato conto del rafforzarsi dei rumors che davano come imminente il matrimonio tra Bpm e Banco Popolare. Rumors che sono sembrati convincenti visto che nei giorni successivi le indiscrezioni si sono ripetute e lo stesso Ad del Banco Popolare, Pier Francesco Saviotti, ha spiegato venerdì che “siamo avanti, ma ci vuole tempo”. In realtà per ora le discussioni sarebbero state focalizzate sulla futura governance societaria. Allo studio ci sarebbe un board composto da 9 veronesi, 7 milanesi e tre indipendenti (di cui 2 in quota ai sindacati Fabi e Uilca). Carlo Fratta Pasini sarebbe presidente, Castagna ceo, Pier Francesco Saviotti presidente del comitato esecutivo. Da definire il ruolo futuro di Piero Giarda, attuale presidente di Bpm. Come da definire saranno anche altre caselle dell’organigramma, subito sotto i vertici. Finito questo complesso lavoro, una volta che verrà dato l’annuncio, comincerà il lavoro degli advisor (Merrill Lynch e Mediobanca per il Banco e Lazard e Citi per Bpm) con la due diligente per arrivare a una fusione alla pari tra Bpm e il Banco. Tanti i nodi da sciogliere a cominciare dall’integrazione di realtà complementari delle due banche: ad esempio come verranno integrate Banca Akros e Aletti, cioè le strutture specializzate nelle attività di Private ed Investment Banking di Bpm e del Banco? Interrogativi in più su questa fusione tra Popolari che sembra ormai vicina.