I bilanci del calcio: ecco perché il Genoa vale 80 milioni di enterprise value

Quanto vale davvero una squadra di calcio? Questa rubrica nata per occuparsi del cosiddetto “dietro le quinte” e dei rumors del mondo finanziario, imprenditoriale e politico, ma anche di tutti gli aspetti finanziari ed economici necessari ad approfondire vicende societarie e non solo, ha puntato l’attenzione negli ultimi anni anche sulle aziende calcistiche. Prendendo di mira una serie di transazioni: prima quella del Cagliari di Cellino, poi l’Inter con Thohir e infine il Milan con la mega-valutazione di Mr Bee e per ultimo il Genoa di Preziosi. Di fronte a valutazioni, più o meno generose, ho ricevuto mail di decine di lettori che obiettavano sulla valutazione di un club sostenendo che tra gli asset da considerare c’era il valore di mercato dei giocatori. Ebbene, per una società, in questo caso calcistica, le cose non stanno così. In una delle ultime mail mi è stato fatto notare che nel Genoa il solo valore di due giocatori come Perin e Perotti sarebbe di circa 45 milioni di euro.
Tuttavia il Genoa, come gli altri club, vale per i cash-flow attuali e prospettici che genera. Insomma, non si compra il Genoa per liquidarlo vendendo giocatori come Perin e Perotti. Il Genoa, ad esempio, genera oggi cash-flow operativo o ancor meglio Ebitda negativo. Tuttavia, sulla base del piano di rilancio del club che, tra l’altro, prevede che già dall’anno prossimo il Genoa faccia Ebitda positivo, si ottiene un equity value di 40 milioni, valore al netto di altrettanti debiti rappresentati dal debito fiscale (circa 37 milioni) e da quello bancario (circa 9 milioni). Quindi il valore totale del Genoa (Enterprise Value = debt value + equity value) è di oltre 80 milioni, dando anche per scontato che il prezioso lavoro di ristrutturazione e cost cutting operato da Alessandro Zarbano sia completato entro quest’anno. Insomma un club di calcio va valutato per i numeri del suo conto economico e non per il valore potenziale di alcuni suoi giocatori di spicco.