Tra alcuni investitori istituzionali, quelli che si erano già posizionati sul titolo negli ultimi mesi in attesa della ricapitalizzazione da 3 miliardi, la notizia, per alcuni versi improvvisa, dell’aumento di capitale per il Montepaschi salito a 5 miliardi è stata accolta con sorpresa.
È pur vero che, come spiegato ieri dopo il consiglio di amministrazione di Montepaschi, l’incremento «potrà consentire a Mps di accelerare la realizzazione del piano industriale 2013-2017». Tuttavia alcuni investitori istituzionali, che hanno accumulato il titolo negli ultimi tempi certi che l’operazione sarebbe stata da 3 miliardi, ora si ritrovano con un po’ di disappunto a dover seguire un aumento di capitale inatteso per dimensioni e a dover rifare i conti su un’iniezione salita di ben 2 miliardi , in modo da non rischiare di essere diluiti. La sorpresa è anche dovuta al fatto che lo stesso management, sulla base di un piano di ristrutturazione presentato all’Unione europea, puntava a lanciare subito, contro la strategia della Fondazione, la ricapitalizzazione da 3 miliardi che è stata poi ritardata per consentire all’ente senese di vendere. Insomma, secondo qualche addetto ai lavori per fare un esempio molto terra terra, è come se si firmasse un preliminare per una casa in costruzione mettendo sul piatto una caparra. Ma dopo tre mesi il prezzo pattuito viene accresciuto del 50 per cento, motivandolo con maggiori spese di ristrutturazione…