Era da tempo che non si vedeva una corsa alle quotazioni in Borsa. L'elenco è lungo: se si tolgono le società pubbliche (Fincantieri, Poste Italiane, Sace, Enav) o in qualche modo collegate a enti locali (Aeroporto di Bologna), la lista comprende anche società come Fineco (controllata di Unicredit), Cerved, Rottapharm, Favini, Segafredo Zanetti, Braccialini, Ovs, per finire con Liu Jo, Fila e i grandi alberghi (Four Seasons) del gruppo Statuto e la società immobiliare Sorgente. A questa lista non vengono aggiunte le tante società che si stanno quotando sull'Aim, il listino dedicato alle piccole di Piazza Affari. Insomma, sembra tornata l'euforia che non si vedeva da tempo?
In realtà quello che tra le banche d'affari è ben noto, mentre tra gli investitori un po' meno, è che in molti stanno cercando di cavalcare il momento favorevole dei mercati: la finestra favorevole, secondo i bene informati, ci sarà fino a novembre prossimo: ecco perché tutti puntano a quotarsi entro l'anno. Dopo di che, cosa succederà? Secondo alcune previsioni, da inizio 2015 i mercati dovrebbero tornare ad essere variabili e sarà meno facile quotarsi. Anche le quotazioni non saranno più così interessanti. Insomma, per i risparmiatori converrà fare le giuste valutazioni.
Lasciamo un decalogo per evitare di bruciarsi di fronte all'entusiasmo da Ipo. In passato, troppe volte alcune matricole hanno lasciato i risparmiatori a bocca asciutta. Eccolo. 1) Valutare sempre se la matricola si quota in aumento di capitale (cioè con risorse destinate alla crescita) o se vengono solo cedute azioni per arricchire gli azionisti di controllo. 2) Verificare che le risorse dell'Ipo non vadano a vantaggio delle banche (per ridurne l'indebitamento), verso le quali l'azienda è esposta. 3) Controllare che le previsioni di crescita della matricola siano realistiche. 4) Valutare quale parte del fatturato viene generata in Italia e quale parte all'estero. Le matricole con il business troppo "italiano" rischiano di risentire di più della crisi. 5) Valutare la capacità dell'azienda di generare vendite nei Paesi asiatici ed emergenti. 6) Valutare quanto il settore di appartenenza sia anticiclico. 7) Verificare la credibilità del management. 8) Cercare di capire le motivazioni per i quali l'azionista ha deciso di quotare la sua azienda. 9) Studiare la storia finanziaria dell'azionista della matricola e capire quanto sia credibile. 10) Verificare che i multipli di Ipo siano a buon mercato, rispetto al settore di appartenenza.