Ibl Banca al bivio tra Borsa e fondi, per la "rata bassotta" si fanno avanti anche i private equity

Si fanno avanti i grandi fondi internazionali per Ibl Banca, la banca romana specializzata nella cessione del quinto dello stipendio e che sta puntando a sbarcare a piazza Affari sul segmento Star entro ottobre-novembre. Secondo indiscrezioni alcuni private equity stranieri avrebbero nelle ultime settimane, (contemporaneamente al delinearsi del progetto di Ipo), contattato gli azionisti di Ibl Banca (cioè Delta 6 Partecipazioni della famiglia Giordano e Sant’Anna della famiglia d’Amelio, entrabe con il 50%) per proporre un’operazione alternativa alla quotazione. Per Ibl Banca si sarebbe creato dunque una sorta di «dual track», un doppio binario dove sul tavolo ci sono da una parte la strada della Borsa e, dall’altra, quella della vendita ai private equity. Tuttavia, secondo le indiscrezioni, gli azionisti di Ibl per il momento starebbero mantenendo la rotta fissa sulla Borsa, tanto che settimana scorsa erano a New York a incontrare i potenziali investitori istituzionali esteri che potrebbero sottoscrivere azioni in fase di Ipo. L’opzione offerta dai fondi sembra invece diversa: i grandi private equity internazionali in campo punterebbero infatti al controllo del gruppo romano. Di sicuro, anche se la via maestra sembra restare il mercato, le trattative parallele con i private equity dimostrano una volta di più il grande interesse da parte di questi ultimi per società di tipo finanziario e banche. La scossa al settore è infatti stata data dall’acquisto dell’Istituto Centrale delle Banche Popolari da parte della cordata tra Bain Capital, Advent e Clessidra. Ora sarebbero attese altre operazioni di questo tipo. Sull’esito finale della vicenda, in ogni caso, peseranno due fattori: la condizione dei mercati finanziari in autunno e dall’altra il prezzo che Ibl potrebbe ottenere dalla Borsa, confrontato con quello che sarebbero disposti a mettere sul piatto i fondi. Ibl Banca è un gruppo in crescita. La società, famosa per la “rata bassotta”, ha una quota di mercato per flussi erogati netti che è più che raddoppiata in 5 anni, passando dal 6,8% nel 2009 al 14% nel 2014. Al 30 giugno 2015 il gruppo è salito al primo posto della classifica Assofin con una quota di mercato del 12,9% diventando leader di settore. Ibl ha chiuso il 2014 con un margine di intermediazione di 128,3 milioni (+52,6%), un utile netto di 50,5 milioni (+105%) e un attivo di 4,6 miliardi.

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