Gingko Tree, il colosso finanziario cinese che punta ad entrare in Aeroporti di Roma e a investire sull'Italia

C’è un fondo sovrano cinese come probabile partner azionario di Aeroporti di Roma. La holding Atlantia dei Benetton è infatti vicina a una decisione per la controllata che gestisce gli scali di Fiumicino e Ciampino. Ma mentre un 15% è già appannaggio del fondo sovrano di Abu Dhabi Adia, all’interno dell’accordo tra Alitalia ed Etihad Airways, per l’altro 15% sarà sfida tra il fondo canadese Borealis e quello cinese Gingko Tree, che verrebbe dato in pole position. Le offerte sarebbero ormai arrivate all’advisor Lazard e si attende a breve una decisione. Ma chi è Gingko Tree? Un identikit è importante perché sentiremo presto parlare di questo fondo sovrano cinese. E’ uno dei bracci finanziari della China State Administration of Foreign Exchange (Safe), ente governativo di Pechino che punta a investire parte delle sue riserve miliardarie all’estero. Gingko Tree finora si è fatto notare in Europa soprattutto per investimenti nell’immobiliare, ma è attivo anche nelle infrastrutture. Nell’aprile scorso il fondo sovrano di Pechino è entrato nel settore delle infrastrutture partecipando, assieme agli olandesi di Pggm e ai francesi di Edf Invest, al consorzio che ha acquistato la Madrilena Red de Gas, per 1,3 miliardi di euro, da una consociata di Morgan Stanley. Ma in precedenza Gingko Tree si era fatto notare per numerose operazioni immobiliari nel Regno Unito: con l’acquisto per 345,5 milioni di sterline di un centro commerciale a Leicester, in Gran Bretagna, e prima ancora per l’operazione da 270 milioni di euro sugli uffici della Brussels Tower in Belgio. Il fondo sovrano cinese ha una cassa di svariati miliardi e ora starebbe puntando sull’Italia.