Anche con Mr Bee sara' un Milan "comunista": per l'80 investitori cinesi e per il 20 per cento arabi

Fa un certo effetto vedere la confusione che regna sulla vicenda del riassetto azionario del Milan. Sono sicuro che la maggior parte dei lettori (e dei tifosi) ci stanno capendo poco e nulla. Confusione che regna sovrana anche sulla stampa, tra giornali, tv, agenzie stampa e siti vari che dicono tutto e il contrario di tutto. Ieri ci ha pensato anche il settimanale americano Forbes a dire la sua e a citare autorevoli fonti finanziarie secondo le quali il thailandese Mr Bee sarebbe solo un piccolo investitore all’interno di una cordata cinese. In realta’, l’autorevole Forbes non ha fatto altro che riportare le indiscrezioni gia’ scritte tre giorni fa come anticipazione dal Sole 24 Ore. Allora cerchiamo di fare un po’ di chiarezza. 1) E’ sbagliato dire che ci sono cordate thailandese e cinesi. Tutte le cordate sono cinesi. Mr Bee, thailandese, e’ solo l’intermediario di investitori cinesi. Poi c’e’ Richard Lee, intermediario di Hong Kong, che e’ anche lui intermediario di investitori cinesi. Infine, per completezza di cronaca, ci sarebbe un’altra cordata cinese, spuntata un mese fa. Ma quest’ultima non ha ancora fatto nessuna due diligence sui conti del Milan a differenza delle altre due. 2) Mr Bee, nel dettaglio, e’ a capo di una cordata dove l’80 per cento dei capitali sono cinesi e il restante 20 per cento sono capitali di investitori arabi del Golfo Persico. Mr Bee ha un patrimonio personale normale, non e’ un riccone e parteciperebbe con una quota piccola alla cordata. Insomma, e’ solo un intermediario. 3) Mr Bee, con la sua cordata cinese-araba, in questo momento e’ in vantaggio sulle altre due cordate cinesi. Potrebbe avere a breve un’esclusiva a trattare da Fininvest. Perche’? Ha dimostrato di avere una fetta di soldi (si parla di 500 milioni) rendendoli disponibili su un conto corrente. Inoltre e’ il primo ad essersi mosso e ha stretto subito una buona relazione con Silvio Berlusconi. 4) Non e’ pero’ detto che il Milan finisca a Mr Bee. E’ in vantaggio sugli altri ma Fininvest non ha alcuno impegno. Anche domani puo’ decidere di tenersi il Milan rimandando al mittente qualsiasi proposta. Oppure potrebbe intavolare trattative con nuovi soggetti. Non esiste infatti alcuna penale, malgrado quello che dicono alcuni giornali e tv, a carico di Fininvest per la rottura delle trattative. 5) l’unica certezza, se ci sara’ un passaggio di proprieta’, e’ che il Milan sara’ posseduto da investitori cinesi, sia che arrivi Mr Bee o Richard Lee. Ma anche qui c’e’ da fare una puntualizzazione. Tutte le aziende in Cina, come pure gli investitori, sono di matrice governativa. E nello sterminato territorio cinese per fare un investimento all’estero bisogna avere non solo l’autorizzazione del governo centrale di Pechino, ma anche quello delle amministrazioni regionali, che sono grandi quanto e piu’ dell’Italia come superficie. Quindi in questo caso ci vorranno mesi per il processo autorizzativo, senza sapere se tutto andra’ in porto. Insomma, per il Milan, almeno fino a giugno e luglio, non si avranno certezze.

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