Technogym accelera verso l'Ipo con Mediobanca, Goldman, JpM e Costamagna

Technogym accelera verso la quotazione a Piazza Affari. Secondo indiscrezioni, nei giorni scorsi, sarebbe stato affidato l’incarico al pool di banche, che porteranno a Piazza Affari il gruppo romagnolo della famiglia Alessandri tra i leader nel mondo per le attrezzature di wellness e fitness: il mandato come global coordinator sarebbe stato dato a Mediobanca, Goldman Sachs e Jp Morgan. Un ruolo di advisor della famiglia Alessandri nel processo sarebbe svolto dal banchiere Claudio Costamagna. Si tratta, dunque, del primo passaggio concreto per l’Ipo dell’azienda che potrebbe avvenire per la fine del 2015 o all’inizio del 2016.
Technogym è attualmente controllata al 60% dai fratelli Nerio e Pierluigi Alessandri e per il 40% dal fondo Arle Capital Partners. E’ probabile che l’operazione si concretizzi con un’Opvs, cioe’ un’offerta pubblica di vendita e di scambio. A spingere verso il progetto di quotazione, notizia anticipata dal Sole 24 Ore nel marzo scorso, sarebbero stati due fattori concomitanti: da una parte, la volonta’ di crescere ulteriormente nei mercati esteri, con i proventi dell’Ipo, e dall’altra la decisione del private equity Arle Capital Partners di cedere la propria quota. Proprio il gestore inglese ha ereditato la partecipazione dal private equity Candover che era entrato in Technogym nel 2008. Candover, società quotata nella City, dopo aver conosciuto una serie di difficoltà anche a causa di alcuni investimenti in affanno come ad esempio gli yacht Ferretti (ceduti due anni fa ai cinesi di Shandong heavy industry group), è stata oggetto lo scorso anno di uno spin-off da parte di alcuni manager. È così nata Arle Capital Partners che ha ereditato la partecipazione in Technogym. Ma l’Ipo potrebbe avere anche una valenza industriale. Technogym e’ un’azienda in crescita e lo dimostrano i dati di bilancio del 2014. L’azienda romagnola ha archiviato l’ultimo esercizio con un fatturato in crescita del 13% a 466 milioni, un margine operativo lordo in aumento del 77% a 64,8 milioni. La posizione finanziaria netta si è attestata a 57,2 milioni di euro, in miglioramento rispetto agli 87 milioni del 2013. Il free cash flow è stato pari a 34,5 milioni di euro. Nel 2014 l’export rappresenta oltre il 90% del fatturato con forti crescite in alcuni mercati : come Giappone e Stati Uniti oltre a mercati europei come Francia e Spagna. In ambienti finanziari viene indicato che il gruppo romagnolo punterebbe a una valutazione vicina ai 700 milioni di euro.