Dovrebbe partire prima dell’estate la privatizzazione della società di gestione dell’aeroporto di Nizza, il secondo maggiore della Francia per traffico dopo Parigi. Le mire dei grandi fondi infrastrutturali e delle maggiori società di gestione dei grandi scali internazionali in queste settimane sono tutte focalizzate sulla Costa Azzurra. E tra i potenziali investitori ci potrebbero essere anche gruppi italiani. Lo Stato francese dovrebbe infatti cedere parte del lsuo 60 per cento: si parla di un massimo del 49% per un incasso tra 800 milioni e un miliardo. Tuttavia l’operazione sta avendo forti resistenze: il Comune di Nizza, per voce del suo sindaco Christian Estrosi, si è opposto alla privatizzazione sostenendo che la cessione potrebbe andare contro gli interessi della città e sarebbe ad esclusivo guadagno di società straniere. Per bloccarla il sindaco ha anche organizzato un referendum. Fatto sta che il dossier sembra uno dei più interessanti di questo 2015 nel settore delle infrastrutture: con le sue 105 destinazioni, Nizza serve 53 compagnie aeree con 11,7 milioni di passeggeri nel 2014. L’obiettivo è superare i 15 milioni di passeggeri all’anno anche grazie allo sviluppo dell’hub. Tuttavia non è chiaro se il bando pubblico si rivolgerà solo a società internazionali del settore oppure anche a private equity. Alla finestra potrebbero esserci gruppi finanziari e industriali tricolori, vista la grande presenza di traffico dall’Italia. È noto che F2i, il maggior fondo infrastrutturale nazionale guidato da Renato Ravanelli, potrebbe prendere in considerazione dossier esteri con una connotazione casalinga e che la stessa Atlantia dei Benetton, che sta cedendo quote di aeroporti di Roma, punta a investire parte della liquidità incassata in acquisizioni.
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