Icbpi, cordate tra fondi. Cvc si allea a Permira. In campo anche Clessidra

Si formano le cordate tra i fondi di private equity in vista del riassetto dell’Istituto centrale delle banche popolari. Secondo indiscrezioni, due dei soggetti più interessati, cioè Permira e Cvc Capital, avrebbero infatti deciso di unire le forze in un’alleanza. La cordata andrà quindi a competere con l’altro consorzio in pista: cioè quello tra i fondi Bain Capital e Advent. Ma l’operazione potrebbe fornire altre sorprese. Tutti i fondi sarebbero infatti in movimento. In campo starebbe per scendere anche l’italiana Clessidra che potrebbe entrare in uno dei due consorzi, con la costituzione di un’inedita alleanza a tre. Probabile che la dimensione dell’operazione (si parla infatti di più di 2 miliardi di euro) abbia alla fine portato a costituire dei raggruppamenti in modo da suddividere l’esborso di equity. Da notare che alla finestra ci sono poi altri gruppi finanziari come anticipato dal Sole 24 Ore lo scorso 17 febbraio: Cinven e Apax Partners, Bc Partners ed Hellman&Friedman. Tutti questi a propria volta potrebbero cercare alleanze. Nel complesso, le manifestazioni di interesse presentate fino ad oggi valorizzano il 100% dell’istituto specializzato nei sistemi di pagamento in una forchetta compresa tra 1,9 e 2,4 miliardi di euro. Nel frattempo, gli advisor designati dalle banche popolari (cioè Mediobanca ed Equita) stanno organizzando il processo competitivo tra i fondi. Probabile che l’sta possa entrare nel vivo nel giro di un mese con una gara tra i private equity più motivati creando una competizione che porti al miglior risultato per i venditori . La scelta finale spetterà alle banche popolari azioniste. Il parterre di soci di Icbpi è infatti variegato: con il Credito Valtellinese, primo socio col 20,4%, il Banco Popolare (14,6%),Bper (10,6%), Ubi e Bpm, entrambe al 5%. Tra le non quotate ci sono anche Pop Vicenza e Veneto Banca (entrambe al 10% circa), Iccrea Holding (7,9%) e Pop Cividale (5,14%). Tra gli azionisti di Icbpi, con quote inferiori al 5%, ci sono invece Carige, Banca Etruria e Lazio, Pop Bari e Banca Sella.